Pendolari umbri sempre più esasperati: oltre ai disagi quotidiani legati al servizio ferroviario, arrivano anche i rincari sugli abbonamenti mensili.
A denunciarlo, in una nota congiunta, sono Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputata del Partito Democratico, ed Emma Pavanelli, deputata del Movimento 5 Stelle, che hanno presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Le due parlamentari chiedono di rivedere i criteri di calcolo della tariffa chilometrica, ancora basata su un decreto ministeriale risalente al 1974. “Oggi – spiegano – il sistema non riflette più la reale distanza percorsa.
Chi viaggia da Terni a Roma per motivi di studio o lavoro paga abbonamenti riferiti alla fascia oltre i 100 chilometri, quando in realtà la distanza effettiva, percorrendo la Direttissima, è inferiore ai 97 chilometri”.
Ascani e Pavanelli sottolineano come il vecchio metodo di calcolo si basi sulla linea storica ottocentesca, ormai superata dall’attuale infrastruttura ad alta velocità, e chiedono un intervento urgente “in collaborazione con la Regione Umbria” per adeguare i parametri e ridurre i costi a carico dei cittadini.
“È necessario intervenire – concludono – per correggere un’ingiustizia che penalizza ogni giorno centinaia di pendolari umbri, garantendo finalmente un servizio equo ed efficiente”.