Stadler Rail sta valutando un ricorso in seguito all’assegnazione, da parte delle FFS, di un ordine da diversi miliardi di franchi a Siemens per la fornitura di nuovi treni a due piani.

Secondo quanto riportato dalla SonntagsZeitung, l’azienda svizzera ritiene che le Ferrovie federali abbiano preso una decisione sbagliata.

Peter Spuhler, presidente del consiglio d’amministrazione di Stadler Rail, ha dichiarato che l’azienda intende “analizzare in maniera seria” le modalità con cui è stata condotta la valutazione delle offerte, e che presenterà un ricorso al Tribunale amministrativo di San Gallo entro 20 giorni, qualora venissero confermati i sospetti di una valutazione errata.

La differenza di prezzo tra le offerte di Stadler e Siemens era di appena lo 0,6%, uno scarto minimo che ha reso determinanti i cosiddetti “fattori leggeri”.

Stadler Rail sarebbe risultata meno competitiva in aspetti come sostenibilità e manutenzione. “Per me è incomprensibile: sembra quasi che si sia voluto giustificare la decisione attraverso tali valutazioni, vista la minima differenza di prezzo”, ha commentato Spuhler.

Il presidente ha inoltre criticato il fatto che il concetto proposto da Stadler Rail sia stato penalizzato rispetto al nuovo treno presentato da Siemens. “Lo shock è enorme per i nostri 6000 collaboratori e per oltre 200 fornitori attivi in tutta la Svizzera. Tutti speravamo di poter mantenere questo importante contratto nel Paese”, ha aggiunto.

Lo scorso venerdì le FFS hanno annunciato l’ordine di 116 nuovi convogli al costruttore Siemens Mobility, per un valore complessivo di 2,1 miliardi di franchi. I nuovi treni andranno a sostituire i convogli a due piani di prima generazione della rete S-Bahn di Zurigo e, a partire dagli anni 2030, saranno impiegati anche su linee della Svizzera romanda.

La decisione è stata accolta con forti critiche anche da parte del sindacato Unia, che ha definito “incomprensibile” l’assegnazione di un contratto miliardario a un costruttore privo di siti produttivi in Svizzera.