Oggi è il giorno scelto dai sindaci del Valdarno aretino e fiorentino per un flash mob in difesa dei pendolari e contro il previsto spostamento dei treni interregionali dalla linea direttissima alla linea convenzionale.
Il piano di riorganizzazione, annunciato da Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia con decorrenza dal 1° gennaio 2026, ha sollevato forti perplessità tra i viaggiatori abituali della vallata, preoccupati per l’ulteriore peggioramento di un servizio ferroviario già fragile.
Le criticità della linea sono state segnalate più volte sia dal Comitato Valdarno – Direttissima che dagli amministratori locali direttamente ai vertici del gruppo FS.
Per richiamare l’attenzione sul problema, questa mattina i sindaci – riconoscibili dalla fascia tricolore – saliranno sul treno delle 7:56 da Montevarchi, 8:01 da San Giovanni Valdarno e 8:08 da Figline Valdarno, diretti verso Firenze.
Una volta arrivati a Santa Maria Novella, davanti alla sede di RFI, metteranno in atto una manifestazione simbolica di protesta.
L’obiettivo, come dichiarato dagli stessi primi cittadini, è quello di "accendere i riflettori su una decisione che rischia di penalizzare fortemente i pendolari", mostrando solidarietà a chi quotidianamente deve fare i conti con ritardi e disservizi che incidono sulla qualità della vita e sul tempo a disposizione.
Durante l’iniziativa, i sindaci torneranno anche a chiedere alla Regione Toscana di riattivare con urgenza la cabina di regia, strumento che in passato ha favorito il confronto diretto con RFI e Trenitalia.
Alla protesta prenderanno parte anche i consiglieri regionali del Partito Democratico Vincenzo Ceccarelli e Cristiano Benucci, promotori nei giorni scorsi di un’interrogazione sul tema.
Entrambi definiscono il presidio "un atto necessario per sollecitare Ministero e Trenitalia a rivedere la tempistica di attuazione delle modifiche previste".
I due esponenti del PD hanno ricordato come la Regione, fin da subito, abbia manifestato formalmente la propria contrarietà al trasferimento dei treni sulla linea lenta.
Nella risposta ufficiale, l’assessore Stefano Baccelli ha fatto presente che la Regione ha già investito nell’acquisto di convogli adatti alla direttissima, chiedendo un rinvio dell’entrata in vigore della delibera ART, anche a causa dei ritardi nella consegna dei nuovi mezzi, conseguenza delle difficoltà legate al post-pandemia.
"Il dialogo con ART, RFI e Trenitalia è ancora in corso", hanno sottolineato Ceccarelli e Benucci. "Ma ora servono risposte concrete: è indispensabile individuare soluzioni eque e praticabili, capaci di tutelare l’utenza e di assicurare un servizio efficiente e puntuale".
Alla mobilitazione parteciperanno anche i consiglieri regionali Gabriele Veneri (Fratelli d’Italia) e Marco Casucci (Noi Moderati).
Quest’ultimo ha inoltre sollecitato l’intervento dell’onorevole Francesco Saverio Romano, che ha rivolto un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico dedicato alle problematiche della tratta Firenze–Arezzo–Roma.