
Si è chiuso con tre condanne e due assoluzioni il processo di primo grado sul deragliamento del Frecciarossa 9595 Milano–Salerno, avvenuto all’alba del 6 febbraio 2020 nelle campagne lodigiane.
Ieri pomeriggio, nell’aula del tribunale di Lodi, erano presenti anche i familiari di Mario Dicuonzo, uno dei due macchinisti che persero la vita nell’incidente, per ascoltare la lettura del verdetto.
Il direttore di produzione di Rete Ferroviaria Italiana, Valerio Giovine, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione.
Condanna anche per Mario Caccioppoli, operaio interinale del gruppo Alstom, ritenuto l’autore materiale dell’errore di cablaggio dell’attuatore installato sullo scambio 5 del Posto Movimento di Livraga: per lui la pena è di 2 anni e 8 mesi.
A Giovanni Iantorno, collaudatore della linea che non rilevò il montaggio difettoso, sono stati inflitti 2 anni e 10 mesi.
L’incidente si verificò alle 5.30 del mattino, quando il Frecciarossa viaggiava a circa 298 km/h.

L'unità di testa del Frecciarossa 1000, con a bordo i due macchinisti Mario Dicuonzo, 59 anni, e Giuseppe Cicciù, 52 anni, fu inviata in deviata nel Posto di Movimento, impattando contro materiali e un convoglio di servizio
Gli altri elementi del convoglio, entrati in frenatura automatica, proseguirono in parte fuori sede. Il bilancio fu di due vittime e 31 passeggeri feriti.
Assolti invece i due ingegneri Alstom imputati, Andrea Morganti e Francesco Muscatello, per i quali il tribunale ha ritenuto insufficienti le prove in merito alle responsabilità nella definizione delle procedure di collaudo.
Complessivamente, la Procura aveva chiesto pene per 11 anni e 3 mesi di reclusione nei confronti dei cinque imputati.
Restano dunque tre i condannati chiamati a rispondere di disastro ferroviario e duplice omicidio colposo, su un totale di 17 indagati iniziali. I due manutentori RFI che avevano operato la sostituzione dell’attuatore avevano già scelto il rito abbreviato: dopo l’appello, per loro è arrivata una condanna a un anno e otto mesi, con pena sospesa.
In una nota diffusa dopo la sentenza, Alstom ha ribadito il proprio impegno sul fronte della sicurezza e della qualità, esprimendo vicinanza alle famiglie delle vittime e sottolineando la volontà di rafforzare ulteriormente i controlli interni e la cultura della prevenzione.