Belluno potrebbe essere (ex) Rock e con essa l’intera linea ferroviaria che collega il capoluogo a Padova, così come l’anello che da Belluno passa per Ponte nelle Alpi, Conegliano, Montebelluna, Feltre e ritorna al capoluogo.

Ma a Feltre, una storica pensilina sulla quale – pare – la Sovrintendenza non abbia autorizzato interventi, impone che tutti i treni siano limitati ai più piccoli convogli elettrici (ex) Pop.

A sollevare la questione è il neo consigliere regionale Alessandro Del Bianco (Pd), proprio nel giorno del suo insediamento a Palazzo Ferro-Fini e subito dopo l’avvio dei treni elettrificati in provincia.

«È doveroso accertare la verità – commenta Del Bianco –. Se davvero la circolazione dei treni Rock è bloccata da una pensilina storica, sarebbe una situazione grave. Milioni di fondi pubblici sono stati investiti e un problema relativamente banale non dovrebbe fermare un servizio così importante».

La pensilina di Feltre ha limitato l’uso dei convogli Rock: solo il binario 2 risulta libero, ma servirebbero due binari disponibili per garantire il passaggio dei treni più grandi.

I convogli Rock, più prestanti e capienti, possono trasportare fino a 598 persone contro le 321 dei Pop, con spazi maggiori per biciclette.

Una differenza significativa soprattutto durante le ore di punta, tra Montebelluna e Padova, e nei periodi di turismo estivo. «Otto biciclette non sono molte – sottolinea Del Bianco –. Basta un gruppo organizzato di cicloturisti per saturare rapidamente il mezzo».

Non solo capienza: restano i tempi di percorrenza. Nonostante dieci anni di lavori, la linea verso Venezia risulta più lenta, con due cambi obbligatori da Feltre, mentre in passato erano disponibili due collegamenti diretti.

La distanza di circa 90 km con il capoluogo regionale richiede oggi quasi due ore e mezza di viaggio. Una situazione poco attrattiva per il turismo sostenibile e il trasporto pubblico.

Sul numero di corse giornaliere Del Bianco riconosce qualche merito: «Trentadue corse al giorno sono un buon numero, ma vedremo se rimarranno anche dopo le Olimpiadi».

Conclude: «A sentire Rfi e Regione tutto va bene, ma dopo dieci anni di lavori era lecito aspettarsi di più. Il miglioramento del servizio ferroviario in provincia di Belluno resta relativo, mentre il collegamento con Venezia è peggiorato.

È urgente trovare una soluzione per permettere ai treni Rock di circolare liberamente: la vicenda rischia di apparire quasi fantozziana».

Per il consigliere, i trasporti sono strategici sia per i collegamenti esistenti sia per quelli futuri: «La mia attenzione su questo tema sarà massima e porterò la questione in consiglio regionale nei prossimi giorni. Sono sicuro che anche le istituzioni locali alzeranno la voce».

Fonte Il Gazzettino