Pietra Ligure alza la voce contro il progetto di spostamento a monte della linea ferroviaria Finale-Andora.
Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione, presentata dalla minoranza e condivisa anche dalla maggioranza, per chiedere una revisione del tracciato previsto sul territorio cittadino.
Al centro delle critiche, la nuova stazione sopraelevata, ritenuta poco funzionale e dannosa sotto diversi aspetti.
“Così com’è stato proposto, non basta e non sarebbe conveniente per Pietra Ligure”, ha dichiarato il consigliere di minoranza Mario Carrara, firmatario della mozione insieme ai colleghi della Lista Indipendente per Pietra.
Le perplessità toccano diversi punti: dalla distanza dal centro urbano e dall’ospedale Santa Corona, alla distruzione dell’ultima area agricola disponibile, fino ai possibili danni al patrimonio archeologico, con il rischio di compromettere resti romani della leggendaria Pollupice.
Carrara cita esempi negativi come le stazioni di Andora e Taggia-Arma, definite “cattedrali nel deserto”, per sottolineare l’inefficacia di strutture isolate e scollegate dal contesto urbano.
Il rischio, secondo il Consiglio, è di replicare errori già commessi: poche fermate locali, scarsa accessibilità, viabilità tutta da creare.
L’alternativa proposta? Nessuna stazione a Pietra Ligure, ma un tracciato più a monte, parallelo all’autostrada, con gallerie e viadotti.
Una rinuncia che, secondo il Consiglio comunale, sarebbe più razionale rispetto a un’infrastruttura costosa, impattante e poco utile.
“La smania campanilistica non può giustificare un’opera sbagliata”, conclude Carrara.