
Dopo il grave incidente ferroviario avvenuto nei pressi di Pezinok, in Slovacchia, il primo ministro Robert Fico ha respinto le dimissioni del ministro dei Trasporti Jozef Ráž, ma ha chiesto la rimozione dell’intera dirigenza delle Ferrovie statali ŽSR e della compagnia nazionale ZSSK.
Il sinistro, che ha provocato oltre settanta feriti, ha messo in luce gravi lacune nel sistema di sicurezza ferroviaria del Paese, riaccendendo il dibattito sull’urgenza di un ammodernamento infrastrutturale e sull’adozione di tecnologie più avanzate per il controllo della circolazione.
Un esperto dell’Agenzia per la prevenzione dei gravi incidenti (APZD) ha evidenziato come, in assenza dell’implementazione diffusa del sistema europeo di controllo dei treni (ETCS) su tutti i convogli che superano i 120 km/h, ogni intervento resterà “solo una soluzione temporanea”, senza la possibilità di escludere nuovi episodi simili.
Il governo slovacco ha annunciato l’intenzione di affrontare con urgenza le carenze strutturali della rete nazionale, anche in vista della potenziale assegnazione di nuovi fondi europei destinati alla sicurezza e alla modernizzazione dei trasporti.