Dopo oltre due mesi di interruzione, la linea Bologna–Prato ha visto la piena riapertura a seguito dei rilevanti lavori di potenziamento infrastrutturale concentrati nel tratto compreso tra San Benedetto Val di Sambro–Castiglione dei Pepoli e Vernio, interessato dalla storica Galleria dell’Appennino, lunga 18,5 km.

L’interruzione, attiva dal 29 settembre 2025, ha comportato l’attivazione di servizi automobilistici sostitutivi, con inevitabili allungamenti dei tempi di percorrenza rispetto al trasporto ferroviario.

A conclusione degli interventi, nella giornata di sabato 13 dicembre 2025 sono state effettuate numerose prove di tonnellaggio lungo la tratta interessata, finalizzate all’assestamento dell’armamento e alla progressiva rimozione delle limitazioni di velocità.

Le corse di prova hanno consentito di ridurre il tempo di permanenza dei rallentamenti e di avviare l’incremento graduale della velocità massima dei convogli in transito a partire da domenica 14 dicembre 2025.

Per l’occasione sono stati impiegati due convogli merci di Mercitalia Rail, entrambi caratterizzati da una composizione decisamente insolita per questa linea.

Il primo treno era formato dalle locomotive 494.062494.029, con 26 carri Shimmns carichi di bobine d’acciaio, mentre il secondo vedeva in servizio le 494.026 e 494.004, abbinate a 27 carri Shimmns, anch’essi carichi.

La presenza delle TRAXX DC3 (494) sia in testa sia in coda ai convogli ha reso queste corse particolarmente interessanti dal punto di vista fotografico e storico-operativo: una configurazione rara, considerando che tali locomotive sono normalmente osservabili esclusivamente in testa ai treni merci.

Una delle pochissime precedenti occasioni risale infatti al 2018, durante le fasi di omologazione, quando le 494.040 e 494.505, allora prive di livrea commerciale, operarono con quattro vetture UIC-Z in livrea XMPR per test su diverse linee della rete nazionale.

Le prove del 13 dicembre hanno visto i due convogli effettuare ripetute corse tra San Benedetto Val di Sambro–Castiglione dei Pepoli e Vernio, svolgendo un ruolo fondamentale nel collaudo post-lavori, in particolare all’interno della lunga galleria appenninica, dove si erano concentrati gli interventi principali.

Un passaggio operativo significativo che segna l’ultima fase prima del ritorno alla normalità per una delle direttrici più impegnative e affascinanti dell’Appennino ferroviario italiano.