Un documento di sei fitte pagine firmato dalla magistrata istruttore Valeria Fran rimette sotto la lente d’ingrandimento la delibera con cui il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha dato il via libera al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.
La Corte dei Conti, nel testo inviato alla Presidenza del Consiglio, solleva una lunga serie di “perplessità” su procedura, tempistiche e contenuti dell’atto, chiedendo chiarimenti approfonditi.
La magistratura contabile sottolinea come nella delibera non risulti pienamente assolto l’onere motivazionale: “difetta una puntuale valutazione degli esiti istruttori”, si legge, al punto che l’intervento del Cipess appare più una “ricognizione” che una vera e propria deliberazione fondata su dati tecnici e giuridici.
Richieste di chiarimenti su più fronti
Tra i punti critici segnalati: la trasmissione degli atti, le tempistiche del provvedimento Mit-Mef, le valutazioni sull’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 e i motivi di interesse pubblico che giustificano l’opera, inclusi i presunti benefici per la salute, la sicurezza e l’ambiente. Inoltre, la Corte chiede aggiornamenti sull’interlocuzione in corso con la Commissione europea.
Non meno rilevanti i rilievi sul piano economico-finanziario: il disallineamento tra i dati presentati dalla società KPMG (10,481 miliardi di euro) e quelli riportati nel quadro economico finale approvato (10,508 miliardi) solleva ulteriori dubbi, così come la scelta della società TPlan Consulting per lo studio sul traffico e il piano tariffario.
Il governo ha ora 20 giorni di tempo per fornire le integrazioni richieste.
Reazioni: tra rassicurazioni e attacchi politici
Da parte del Ministero delle Infrastrutture si parla di “fisiologica interlocuzione” e si assicura che tutte le risposte saranno fornite a breve. “Il Ponte sullo Stretto non è in discussione”, fanno sapere da Via Nomentana.
Sulla stessa linea Pietro Ciucci, amministratore delegato di Stretto di Messina S.p.A.: “Nessuna bocciatura, solo richieste di chiarimento. Siamo pronti a collaborare”.
Decisamente più dura l’opposizione. Anthony Barbagallo e Andrea Casu (PD), rispettivamente capogruppo e vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, parlano apertamente di “una sonora bocciatura che mette in discussione l’impianto stesso del progetto” e annunciano interrogazioni parlamentari.
Interviene anche l’associazione siciliana “Invece del Ponte”, che legge nelle osservazioni della Corte una conferma delle criticità già denunciate: “Forzature procedurali e veri e propri strappi alla normativa vigente”.
Salvini: “Opera titanica, pronti a partire”
Dal fronte politico, non si fa attendere la risposta del vicepremier Matteo Salvini, che liquida le osservazioni della Corte come parte di un percorso normale: “C’è stata una riunione per rispondere alle richieste, la Corte fa il suo mestiere. È un’opera complessa, sarà il ponte a campata unica più lunga del mondo”.
Poi l’attacco ai sindacati: “È straordinariamente strambo che la CGIL sia contro un’opera pubblica che crea 120mila posti di lavoro. Sono più impegnati sulla Palestina che sul lavoro in Italia”.
Il leader della Lega si mostra ottimista sui tempi: “Abbiamo una quindicina di giorni per rispondere, poi si parte con i cantieri. Conto nelle prossime settimane, non nei prossimi mesi”.