"Contavo che fosse il 2025, ma farò tutto quello che è in mia facoltà perché sia il 2026 l’anno di avvio dei lavori". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo ai microfoni di Radio Libertà in merito al Ponte sullo Stretto di Messina.

Salvini ha ribadito la volontà di aprire i cantieri il prima possibile, precisando che le risorse non utilizzate nel 2025 verranno comunque impiegate negli anni successivi.

"Sul Ponte sullo Stretto contavo di aprire i cantieri già quest’anno, invece lo faremo l’anno prossimo: è evidente che i fondi non spesi nel 2025 saranno utilizzati nei prossimi anni", ha spiegato.

Il ministro ha infine sottolineato il valore strategico dell’opera: "Farò di tutto affinché l’Italia sia ammirata in tutto il mondo per un’infrastruttura che serve al Paese", ha concluso, intervenendo anche nelle scorse settimane nel programma Cinque minuti.

Intanto, mentre in Italia il dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina prosegue da oltre mezzo secolo tra annunci, stop, ripartenze e polemiche politiche, in Cina si guarda già oltre il concetto tradizionale di collegamento e si lavora a un’opera ancora più ambiziosa: la realizzazione del tunnel sottomarino più lungo del mondo.

La Cina ha infatti avviato uno dei progetti infrastrutturali più ambiziosi mai concepiti: la realizzazione del Bohai Strait Tunnel, un collegamento ferroviario sottomarino di oltre 120 chilometri, di cui circa 90 sotto il fondale marino, destinato a collegare le città di Dalian (penisola di Liaodong) e Yantai (provincia dello Shandong).

L’opera, che attraverserà lo Stretto di Bohai nella parte nord-orientale del Paese, è destinata a stabilire nuovi record a livello mondiale. Per confronto, il Tunnel di Seikan in Giappone misura 23,3 km, mentre il Tunnel della Manica tra Francia e Regno Unito arriva a circa 38 km.

Caratteristiche e obiettivi del progetto

Il progetto prevede la costruzione di due tunnel ferroviari paralleli dedicati ai treni ad alta velocità, con velocità di esercizio fino a 240 km/h.

Il collegamento consentirebbe di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza tra le due sponde dello stretto: dalle attuali 6–8 ore necessarie con il traghetto o  percorsi alternativi, a circa 40 minuti.

Oltre ai servizi passeggeri, non si esclude l’impiego del tunnel per trasporto merci veloce e per servizi navetta con auto al seguito, mediante carri ferroviari dedicati.

Investimenti e ricadute economiche

Il costo stimato per la realizzazione del solo tunnel si aggira intorno ai 25 miliardi di euro, cifra che sale a oltre 36 miliardi includendo le opere di collegamento alla rete ferroviaria esistente.

Secondo le autorità di Pechino, l’investimento sarebbe ampiamente compensato dai benefici economici e logistici.

Il Bohai Strait Tunnel rappresenterebbe infatti un tassello strategico per il sistema infrastrutturale cinese, consentendo di alleggerire la rete ferroviaria di Pechino e Tianjin e rafforzando i collegamenti tra le regioni industriali del Nord-Est, la zona economica del Bohai e il delta del fiume Yangtze, uno dei principali poli produttivi del Paese.

Le sfide ingegneristiche

L’opera presenta complessità tecniche senza precedenti, anche per la necessità di attraversare un’area con rischio sismico non trascurabile.

Pur non trovandosi in prossimità di placche tettoniche attive, la regione ha storicamente registrato eventi sismici rilevanti, come il terremoto di Tangshan del 1976 che, avvenuto a circa 100 km dall’area interessata dal progetto, è ritenuto il più grave terremoto del XX secolo per numero di morti.

Per affrontare queste criticità, la Cina punta su tecnologie avanzate, sistemi di monitoraggio continuo, compartimenti stagni e soluzioni ingegneristiche progettate per garantire elevati standard di sicurezza. La realizzazione dell’opera è affidata, tra gli altri, alla China Railway Engineering Corporation (CREC), uno dei maggiori gruppi infrastrutturali al mondo.

CREC gode da tempo di una buona reputazione nel mercato globale. Dalla costruzione della ferrovia Tanzania-Zambia, lunga 1.861 chilometri, negli anni Settanta, l’azienda ha realizzato successivamente un gran numero di progetti di eccellenza in Asia, Africa, Europa, Sud America e nella regione atlantica.

Attualmente dispone di uffici di rappresentanza e realizza progetti in oltre 90 paesi e regioni in tutto il mondo.

Tempi di realizzazione

Secondo le stime ufficiali, i tempi di costruzione dovrebbero aggirarsi intorno ai 10–15 anni, una tempistica considerata relativamente contenuta in rapporto alla complessità e alle dimensioni del progetto.

Il Bohai Strait Tunnel non rappresenta soltanto una sfida ingegneristica di portata storica, ma anche una leva logistica ed economica destinata a incidere profondamente sulla mobilità e sullo sviluppo della Cina, confermando l’approccio strategico del Paese nella realizzazione di grandi infrastrutture ferroviarie.

Un confronto inevitabile

Altro che Ponte sullo Stretto. Il confronto con altre grandi infrastrutture in fase di progettazione appare quasi inevitabile, a partire proprio dal collegamento stabile tra Sicilia e Calabria.

L’ambizioso progetto cinese, tuttavia, non sembra arretrare di fronte alle difficoltà. Oltre alle consuete sfide ingegneristiche legate a un’opera di queste dimensioni, vi è infatti la delicata questione della sismicità.

Il tunnel sottomarino attraverserà un’area altamente soggetta a terremoti e dovrà quindi essere progettato tenendo conto non solo degli eventi sismici, ma anche dei rischi legati alla sicurezza e all’impatto ambientale.

Criticità che spesso rallentano o bloccano interventi infrastrutturali anche meno complessi, ma che al momento trovano una risposta decisa e strutturata da parte di Pechino.

La Cina si dice infatti pronta a investire tutto il tempo necessario, oltre a ingenti risorse economiche, puntando su ricerca e tecnologie avanzate.

Sensori di monitoraggio, compartimenti stagni e approfonditi studi ingegneristici rappresentano alcuni degli strumenti su cui il Paese fa affidamento per portare a termine con successo quella che si preannuncia come un’opera senza precedenti.

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