Il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta non solo un’opera ingegneristica di straordinaria importanza, ma - a detta di Webuild che lo sta edificando - anche il coraggio di un progetto che definisce il futuro, unendo le generazioni sotto il segno del fare.

Che lo si creda utile o meno, con il progetto del Ponte l’Italia si proietta sulla scena mondiale con un’opera incredibile dal punto di vista ingegneristico e trasportistico.

L'occasionme è quindi buona per rispondere a qualche domanda su un'opera che mai come ora sembra "vicina".

Domande e Risposte sul Ponte sullo Stretto di Messina

1. Quando è nato il progetto del Ponte sullo Stretto?

Il primo concorso di idee internazionale sulla costruzione è stato indetto dal Ministero dei Lavori Pubblici italiano nel 1969. L’opera nella sua soluzione definitiva è stata individuata dalla società concessionaria Stretto di Messina nel 1992.

Nel 2003 è stato approvato il progetto preliminare, nel 2004 è stata indetta una gara europea per la progettazione definitiva, esecutiva e costruzione dell’opera aggiudicata definitivamente nel 2005 e nel 2006 la Società Stretto di Messina ha affidato con contratto la progettazione definitiva, esecutiva e costruzione dell’opera alla Società di Progetto Eurolink S.C.p.A., risultata aggiudicataria della gara internazionale e di cui è leader e socio di maggioranza il Gruppo Webuild. 

Il 20 dicembre del 2010 Eurolink S.C.p.A. ha consegnato il progetto definitivo al termine di studi e analisi dettagliate sul territorio. Il 29 luglio del 2011 la società Stretto di Messina ha approvato il progetto definitivo. 

I lavori sono stati fermati dal Decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179. Il Decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35 (legge di conversione 26 maggio 2023, n. 58) ha stabilito il riavvio delle attività finalizzate alla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina.

2. Quali sono i record tecnici del Ponte?

Il progetto prevede la costruzione del ponte sospeso più lungo al mondo, con una lunghezza complessiva di 3.666 metri ed una campata sospesa di 3.300 metri.

L’impalcato avrà una larghezza totale di circa 60 metri e le due torri poste a terra saranno alte 399 metri. Il sistema di sospensione sarà formato da due coppie di cavi, del diametro di 1,26 m ciascuno formato da 44.323 fili di acciaio.

3. Quanti veicoli e treni attraverseranno il Ponte?

Il Ponte unirà la Sicilia e la Calabria nel punto in cui le due sponde sono maggiormente vicine, con una struttura moderna ed affidabile che costituirà lo snodo di un sistema infrastrutturale integrato, al servizio del territorio e dei cittadini.

L’impalcato accoglierà due carreggiate stradali che avranno tre corsie per direzione (due di marcia e una di emergenza) e una sede ferroviaria a doppio binario, oltre a una corsia di servizio per senso di marcia. Il Ponte sarà aperto 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno. Avrà una capacità massima di 200 treni/giorno – 6.000 veicoli/ora.

4. Quali sono le novità ingegneristiche previste dall’aggiornamento del 2024 al Progetto Definitivo per il Ponte sullo Stretto di Messina?

Nella Relazione di aggiornamento al Progetto Definitivo del 2011 relativo al Ponte sullo Stretto di Messina, il contractor Eurolink S.C.p.A. ha mantenuto l’impianto fondamentale del progetto che garantisce, oggi come lo era nel 2011, un livello di requisiti tecnici molto più alto e avanzato di quello previsto dalle normative tecniche utilizzate per la progettazione di altre opere infrastrutturali.

Nella Relazione sono stati infatti previsti numerosi aggiornamenti progettuali in linea con le normative attuali in tema di sicurezza, salute, compatibilità ambientale, tecnologie costruttive. Sono state proposte inoltre soluzioni innovative mutuate dai più recenti progetti realizzati negli ultimi anni, come il ponte Osman Ghazi o il Ponte Çanakkale sullo Stretto dei Dardanelli in Turchia, il ponte sospeso più lungo del mondo e che presenta la medesima tipologia di impalcato aerodinamicamente stabile “Messina Type Deck”.

5. Quali sono gli aspetti migliorativi in termini di tutela ambientale dell’ultimo aggiornamento?

Gli studi condotti da Eurolink S.C.p.A. in termini di tutela ambientale si sono spinti ben oltre gli attuali requisiti normativi e hanno comunque confermato quanto già validato nelle precedenti procedure di valutazione d’impatto ambientale sia sul Progetto Preliminare che su quello Definitivo, anche alla luce delle novità del quadro ambientale, territoriale e/o normativo di riferimento.

In particolare, è stato aggiornato il quadro delle compensazioni ambientali che, insieme agli interventi di mitigazione, rappresentano le attività volte a migliorare le condizioni dell'ambiente interessato dalla realizzazione delle opere.

Tra gli interventi previsti rientrano quelli sui corsi fluviali, piani di riforestazione e ricostruzione di habitat naturali in proporzione maggiore a quanto suggerito dalle linee guida ministeriali.

6. Quali sono state le risposte del Comitato Scientifico al progetto?

Il Comitato Scientifico*, come era già successo nel 2011, ha espresso parere favorevole al progetto, con raccomandazioni. 

La maggior parte delle raccomandazioni sarà implementata, come richiesto, nel Progetto Esecutivo. Alcune di queste raccomandazioni d’altra parte, in particolare per quanto riguarda la parte ambientale, sono già state implementate nella documentazione integrativa prodotta nell’ambito della procedura VIA. 

A parere unanime delle parti coinvolte l’implementazione delle raccomandazioni del Comitato Scientifico è perfettamente compatibile con lo sviluppo del Progetto Esecutivo e non richiede modifiche sostanziali al Progetto Definitivo.

* Il Comitato Scientifico è un Organo autonomo, indipendente previsto dalla legge e composto da nove esperti nominati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti d’intesa con la Regione Calabria e la Regione Siciliana.

7. Che esito ha avuto la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale della Commissione VIA?

La Commissione Tecnica di Valutazione dell'Impatto Ambientale si è pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale del progetto definitivo, così come integrato con la Relazione integrativa ai sensi del decreto legge 35/2023 sul riavvio dell’iter del Ponte, nel rispetto delle condizioni ambientali prescritte.

La Commissione ha completato le proprie attività, trasmettendo il 13 novembre 2024 il parere di propria competenza sul progetto del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia che comprende il Ponte e i collegamenti stradali e ferroviari a terra. 

La Commissione, pur esprimendo all'unanimità il parere favorevole per il progetto del Ponte, come prassi in progetti di questa complessità ha richiesto l’adempimento di 62 prescrizioni da attuare in larghissima parte in fase di progettazione esecutiva. Si tratta di prescrizioni riguardanti essenzialmente studi, approfondimenti e dettagli, o monitoraggi ambientali.

8. Il Ponte resisterà ai terremoti?

Dal punto di vista sismico, i ponti sospesi sono le opere più sicure essendo strutture intrinsecamente poco sensibili ai terremoti, come peraltro dimostrato dalla ormai vastissima esperienza di opere di questa tipologia in aree a sismicità anche superiori rispetto allo Stretto, come la California e il Giappone.

Il progetto del Ponte sullo Stretto, così come approvato, ha adottato valori di PGA (accelerazione sismica di picco al suolo) molto superiori a quelli previsti dalla Norme Tecniche per le Costruzioni per terremoti con analoghe probabilità di occorrenza.

9. È sicuro costruire i piloni del Ponte nei luoghi prescelti dal progetto?

L’integrazione documentale sottomessa da Eurolink nell’ambito della procedura di Valutazione Impatto Ambientale ha incluso l’aggiornamento del quadro conoscitivo geologico e ha confermato che le due aree scelte per la costruzione dei piloni e dei blocchi di ancoraggio dei cavi sono stabili e sicure anche da un punto di vista geosismotettonico.

La documentazione è stata redatta sulla base di valutazioni tecniche che sono state effettuate da tecnici esperti coinvolti nell’ambito di un incarico che Eurolink ha dato al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, il quale a sua volta ha condotto lo studio in collaborazione con ricercatori dell’INGV. 

La faglia di Cannitello, così come confermato nella relazione dall’Università di Roma e INGV, non è definibile attiva e tantomeno capace, vale a dire non arriva in superficie e quindi non è in grado di interagire con le fondazioni degli edifici che vi si trovano sopra. Inoltre, la faglia non interseca i pozzi di fondazione del pilone lato calabro.

*Nota: per faglia attiva e capace: si intende una faglia che si è attivata almeno una volta negli ultimi 40.000 anni (faglia attiva) ed è considerata capace una faglia attiva che raggiunge la superficie topografica, producendo una frattura/dislocazione del terreno

Fonte Webuild