Frosinone resta ai margini delle corse dirette Cassino–Roma Termini lungo la tratta FL6, un nodo che da anni condiziona la vita di migliaia di pendolari costretti a spostamenti più lenti e meno competitivi.

Il capoluogo ciociaro continua a reclamare l’istituzione di treni veloci senza fermate intermedie, capaci di coprire la distanza con la Capitale in circa 45 minuti.

Un servizio che migliorerebbe gli spostamenti per studio, lavoro e salute, rendendo allo stesso tempo Frosinone più attrattiva e meglio collegata.

Il tema è tornato sul tavolo del Comune lo scorso 12 febbraio, quando il Consiglio comunale ha votato all’unanimità una proposta del capogruppo PSI Vincenzo Iacovissi per avviare una riflessione concreta sul potenziamento del trasporto ferroviario regionale.

Una presa di posizione politica chiara, che però – a oggi – non ha ancora prodotto passi avanti tangibili.

A rendere la situazione ancora più paradossale è l’esclusione di Frosinone anche dai nove treni diretti già esistenti tra Cassino e Roma: cinque in partenza dalla città martire e quattro da Termini.

Nessuno effettua fermata nel capoluogo, nonostante la sua centralità sulla linea.

“Una disparità singolare, che merita risposte”, commenta Iacovissi. “In attesa di nuovi treni veloci, sarebbe quantomeno logico far fermare a Frosinone i diretti attualmente in servizio”.

Per questo il capogruppo socialista ha depositato una mozione che il Consiglio comunale sarà chiamato a discutere quanto prima, con l’obiettivo di riportare l’attenzione su una criticità che pesa quotidianamente sulla mobilità di migliaia di cittadini e che necessita di un intervento politico-istituzionale deciso presso la Regione.

“Mi auguro una calendarizzazione rapida”, conclude Iacovissi. “È il momento di uno scatto in avanti per il nostro territorio e per il riconoscimento che il ruolo di capoluogo dovrebbe garantire”.