PKP Cargo ha annunciato una nuova ondata di licenziamenti collettivi che coinvolgerà fino a 500 dipendenti, con completamento previsto entro settembre 2025.

Il provvedimento rientra nel processo di risanamento aziendale avviato dal gruppo, uno dei principali operatori ferroviari merci in Europa, e rappresenta una nuova fase della profonda ristrutturazione in corso.

La decisione è stata presa dal commissario straordinario con l’approvazione del consiglio di amministrazione e di sorveglianza. I costi per gli incentivi all’esodo saranno coperti tramite la vendita di carri merci inutilizzati, con un budget massimo fissato a 35 milioni di złoty (circa 7,8 milioni di euro). L’azienda ha precisato che la priorità sarà limitare al minimo l’impatto negativo sulle attività strategiche. I lavoratori interessati riceveranno indennità di licenziamento proporzionate all’anzianità di servizio.

In origine, i piani prevedevano la riduzione di oltre 1.000 posti di lavoro, ma la società ha scelto di contenere i tagli. Tra le alternative prese in considerazione vi era anche la disdetta del Contratto Collettivo Aziendale, misura che – secondo PKP Cargo – avrebbe permesso risparmi simili, ma che non ha ottenuto il consenso dei sindacati.

Non è ancora stato deciso se i licenziamenti proseguiranno nel 2026. La società valuterà eventuali ulteriori interventi in base ai risultati finanziari e al volume di traffico ferroviario che sarà raggiunto a fine anno.

Precedenti e situazione attuale

Non si tratta del primo intervento drastico sulla forza lavoro: nel 2024 PKP Cargo ha completato un piano di 2.515 licenziamenti collettivi, mentre altri 1.150 dipendenti hanno lasciato l’azienda per motivi non legati alla ristrutturazione. Complessivamente, la forza lavoro è diminuita di 3.665 unità.

Nel 2023, PKP Cargo contava circa 14.000 dipendenti, mentre l’intero gruppo superava i 20.000.

Le difficoltà dell’operatore polacco hanno iniziato a crescere negli ultimi anni a causa di problemi gestionali, come dichiarato dall’ex presidente Marcin Wojewódka, che ha accusato la precedente dirigenza di aver portato l’azienda “sull’orlo del fallimento”. Negli anni, il valore di PKP Cargo sarebbe crollato di quasi cinque volte rispetto al debutto in Borsa, mentre l’aumento dei costi e dell’indebitamento ha eroso ricavi e quote di mercato.

A giugno 2024, la società ha chiesto l’avvio di una procedura di risanamento giudiziario, considerata l’unica possibilità per salvare l’azienda e ripristinare la competitività sul mercato europeo del trasporto merci su rotaia.