C'è un gruppo di automotrici che se ne sta andando in silenzio, passo dopo passo, lontano dai riflettori e dal clamore delle grandi dismissioni.

Almeno per il momento nessuna cerimonia, nessun ultimo viaggio celebrativo. Solo una graduale sparizione dai binari d’Italia.

Stiamo parlando, naturalmente, delle ALn 663 del Regionale di Trenitalia.

Dopo l’uscita di scena delle storiche ALn 668, a loro era rimasto l’onere e l’onore di rappresentare le ultime automotrici termiche di costruzione Fiat Ferroviaria ancora in servizio regolare.

Un patrimonio che si sgretola

La situazione, come ben sanno i nostri lettori, è tutt’altro che rosea.

Le ALn 663 sono ormai un gruppo in via di estinzione e il processo di dismissione sta accelerando, complice l’arrivo dei nuovi convogli ibridi e l’invecchiamento tecnico della flotta.

Per dare un quadro più preciso, è utile ricordare che furono realizzate in tutto 120 unità: 16 appartenenti alla serie 1000 e 104 alla serie 1100, costruite tra il 1983 e il 1986.

Giugno 2025: un bilancio impietoso

Secondo i dati più aggiornati in nostro possesso, a giugno 2025 il quadro operativo è decisamente preoccupante.

Sono ben 73 le unità accantonate, cui si sommano 18 automotrici già demolite.

Un totale, dunque, di 91 esemplari non più in servizio attivo.

Se vogliamo essere ancora più realisti, potremmo già parlare di 72 accantonate e 19 demolite, considerando che la ALn 663.1188 — danneggiata gravemente nell’incidente di Thurio del 28 novembre 2023 — è oggi ridotta a un relitto deformato dallo scontro con il camion e dalle fiamme.

In ogni caso, il risultato cambia di poco: restano attive soltanto 29 automotrici, un deciso calo di ben 16 unità rispetto alle 45 ancora in servizio appena quattro mesi fa, quando avevamo tracciato l’ultimo censimento.

Quali unità resistono ancora

Delle 29 automotrici ancora in circolazione, soltanto 4 appartengono alla prima serie, mentre le rimanenti 25 provengono dalla serie 1100.

Tra queste ultime figura anche la ALn 663.1186, recentemente acquisita dalla Fondazione FS Italiane per essere inserita nel parco dei treni storici.

Un piccolo segnale positivo, che però non basta a invertire la tendenza.

Il tempo stringe

Con l’arrivo previsto di ulteriori unità del treno ibrido "Blues", altri accantonamenti sono pressoché certi.

Inoltre, le chiusure estive di molte linee secondarie per lavori di manutenzione porteranno a settembre con ogni probabilità a una nuova contrazione dell'impiego delle ALn 663.

Il tempo per queste automotrici sta per finire.

Le demolizioni, al momento, sono ancora relativamente contenute, ma il rischio concreto è che molte di esse vengano smantellate senza che se ne salvi nemmeno un altro esemplare per usi storici o museali.

Se c'è un momento per riflettere su quali unità salvare, è questo. Prima che sia troppo tardi.