Il siracusano si ritrova ancora una volta al centro di una crisi ferroviaria che rischia di penalizzare pesantemente la mobilità locale e il turismo. 

I moderni treni "Blues", acquistati con fondi Pnrr ed europei, sono stati bloccati nei depositi a causa di problemi tecnici: il loro peso eccessivo e l’usura anomala dei bordini delle ruote stanno danneggiando i binari. Progettati evidentemente per linee con raggi di curvatura maggiore, questi mezzi si sono rivelati inadatti ai percorsi tortuosi della Sicilia sud-orientale.

La tratta più colpita è la Siracusa–Ragusa–Gela, una delle più panoramiche dell’isola. Dopo nove mesi di chiusura estiva per l’attivazione del sistema Ertms, la riapertura era prevista per settembre, ma la linea resterà ferma almeno fino al 12 ottobre. Nel frattempo, pendolari e turisti devono affidarsi a autobus sostitutivi, spesso insufficienti e poco affidabili: ritardi, fermate saltate e viaggi disagevoli rendono ogni spostamento complicato.

Il tracciato tra Siracusa e Ragusa è celebre per le curve strette, le forti pendenze e la suggestiva galleria elicoidale che collega Ragusa Ibla al centro città. Un percorso spettacolare che però ha messo in evidenza tutti i limiti dei "Blues". Problemi simili si registrano anche su altre linee come la Caltagirone–Catania, mentre la Messina–Catania mostra criticità più contenute.

La situazione ha pesanti ricadute sia sui pendolari, che si spostano ogni giorno per lavoro o studio, sia sui turisti, attirati dalle bellezze barocche, dalle coste e dai paesaggi attraversati dalla ferrovia.

L’intera stagione estiva è trascorsa senza la possibilità di viaggiare in treno, con un inevitabile danno d’immagine per il territorio. «È una situazione paradossale», denuncia il deputato regionale Nello Dipasquale (Pd), che ha presentato un’interrogazione al presidente Schifani e all’assessore Aricò, parlando di scelte sbagliate e sprechi di denaro pubblico.

Anche i sindacati esprimono preoccupazione. «Si poteva gestire meglio la transizione, evitando chiusure a singhiozzo e disagi continui», sostiene Ettore Piccolo della Filt Cgil. Più cauto Alessandro Valenti della Cisl Trasporti: «La modernizzazione della rete e del parco rotabile deve andare avanti, ma serve una pianificazione attenta per linee così particolari».

Il paradosso è evidente: Siracusa, che solo pochi mesi fa aveva visto un netto miglioramento dei servizi ferroviari grazie ai "Blues", ora si ritrova priva di convogli, senza nemmeno le vecchie ALn 668, dismesse nel 2024.

I prossimi mesi saranno decisivi. Regione e aziende dovranno trovare una soluzione rapida per riportare i treni sui binari e ridurre al minimo i disagi, salvaguardando la mobilità e il turismo.

Fino ad allora, Siracusa resta bloccata in una situazione surreale: convogli nuovi e tecnologia all’avanguardia, ma linee ferroviarie ferme.