Lo scorso anno il trasporto merci su rotaia ha registrato una flessione significativa, cedendo quote di mercato alla strada.

A rivelarlo è l’Ufficio federale di statistica (UST), che parla di una diminuzione del 9,6% delle prestazioni ferroviarie, scese a 26,1 miliardi di tonnellate-chilometro, il livello più basso dal 2009.

Nel frattempo, il trasporto su strada è cresciuto dell’1,4%, raggiungendo 16,5 miliardi di tonnellate-chilometro.

La quota di mercato della ferrovia si attesta oggi al 37%, in calo di un punto percentuale rispetto all’anno precedente, mentre quella della strada sale al 63%.

Ma dietro questi numeri emergono dinamiche molto diverse tra traffico interno e internazionale.

Il 66% dei movimenti su camion riguarda la Svizzera interna, contro un terzo destinato al commercio internazionale.

Per i treni, invece, la maggioranza dei trasporti è internazionale: il 75% dei movimenti ferroviari coinvolge importazioni, esportazioni e transiti, con distanze medie di percorrenza di 168 chilometri, più del triplo dei 50 chilometri medi su strada.

Il traffico transalpino ha risentito particolarmente dei cantieri sulle principali linee ferroviarie e del maltempo estivo, con una riduzione della quota ferroviaria di circa due punti percentuali, scesa al 70%, e livelli di export ferroviario ai minimi dal 2008.

Per inquadrare l’intero scenario dei trasporti, nel 2024 i veicoli motorizzati svizzeri hanno percorso complessivamente 66,7 miliardi di chilometri: gli autocarri pesanti contribuiscono solo per il 3%, i veicoli leggeri per merci per l’8%, mentre le automobili dominano con l’86%. Il restante 3% è suddiviso tra autobus privati, moto e ciclomotori.