Ancora qualche delucidazione sul Ponte sullo Stretto di Messina che, a detta di Webuild che lo sta costruendo, rappresenta non solo un’opera ingegneristica di straordinaria importanza, ma anche il coraggio di un progetto che definisce il futuro, unendo le generazioni sotto il segno del fare.
Con il progetto del Ponte l’Italia si proietta sulla scena mondiale con un’opera incredibile dal punto di vista ingegneristico e trasportistico.
Domande e Risposte sul Ponte sullo Stretto di Messina
10. Esistono altri ponti sospesi costruiti in aree sismiche?
La costruzione di ponti in zone altamente sismiche è una prassi invalsa. Esistono numerosi casi di ponti sospesi che hanno resistito a sismi rilevanti senza riportare danni: il Ponte Akashi in Giappone, localizzato in prossimità dell’epicentro del sisma di Kobe del 1997; il ponte Osman Ghazi in Turchia sulla baia di Izmit, che è stato costruito nel 2016 ad appena qualche chilometro dall’epicentro del terremoto di Kocaeli; l’attuale ponte più lungo al mondo, il Ponte di Çanakkale in Turchia, che attraversa lo stretto dei Dardanelli con una campata centrale di 2023 metri, ed è edificato in zona altamente sismica.
Questi esempi dimostrano che è possibile realizzare strutture sicure e durature anche in zone ad alta pericolosità sismica e contesti geologicamente complessi.
11. Il Ponte è in grado di resistere a venti e condizioni metereologiche straordinarie e avverse?
Il Ponte è progettato per resistere a venti di velocità e di intensità mai registrata nell’area dello Stretto di Messina. In particolare, il requisito di progetto richiede che il Ponte sia aero-elasticamente stabile per venti con velocità a quota impalcato pari a 270 km/h (75 m/s).
A fronte di questo requisito, le prove effettuate in alcune delle gallerie del vento più importanti al mondo (NRCC in Canada, BMS in Inghilterra, FORCE in Danimarca, Politecnico di Milano) hanno dimostrato che il Ponte, per via della particolare struttura dell’impalcato – il Messina type Deck -, è stabile fino ad una velocità di 292 km/h.
Si ricorda che le massime velocità del vento (valori di raffica) registrate in venti anni di monitoraggio nello Stretto non hanno superato i 144 km/h.
12. Il Ponte permetterà il passaggio delle grandi navi attualmente in circolazione?
L’altezza sul livello del mare dell’impalcato del ponte sullo Stretto di Messina è di 72 metri per una ampiezza di 600 metri. Tale franco navigabile si riduce a 70 metri in condizioni di pieno carico delle corsie stradali e due treni passeggeri in contemporanea.
Questi parametri sono in linea o superiori con quelli dei ponti esistenti sulle grandi vie di navigazione internazionali.
13. Da chi è costituito il team di progettisti che ha lavorato agli ultimi aggiornamenti?
Il team di progettisti oggi al lavoro comprende i massimi esperti mondiali nel panorama dei ponti sospesi, ed è pressoché lo stesso che ha seguito il Progetto Definitivo del 2011.
Tra i progettisti rientra per esempio COWI, nota società di ingegneria danese, che ha progettato alcuni dei ponti sospesi più importanti degli ultimi due decenni. Il contratto per la progettazione e realizzazione del Ponte è stato assegnato al termine di un lungo processo di gara internazionale tra le società più competenti al mondo nel settore.
14. Quanto costeranno il ponte e le opere a terra?
L’importo relativo alla costruzione del Ponte sullo Stretto, sola opera di attraversamento, è pari a circa il 40% dell’importo totale delle opere, a fronte di un valore totale di investimento indicato nella legge finanziaria 2025 pari a circa 13,5 miliardi di euro.
Oltre al Ponte, sono previste opere di collegamento sui versanti Sicilia e Calabria funzionali al Ponte, opere non funzionali al Ponte (tra cui le tre stazioni ferroviarie a Messina e il centro direzionale in Calabria) e Opere di Mitigazione e Compensazione ambientale.
In particolare, verranno realizzate sul lato siciliano tre fermate ferroviarie in sotterraneo (Papardo, Annunziata, Europa) che, unite alle stazioni di Villa S. Giovanni, Reggio Calabria e Messina daranno concretezza al sistema di trasporto interregionale dell’area dello Stretto. In sintesi, si creerà una rete al servizio degli oltre 400.000 abitanti dell’area dello Stretto.
Il Centro Direzionale sorgerà in Calabria, località Piale nel comune di Villa San Giovanni, e sarà un complesso multifunzionale che ospiterà attività connesse alla gestione dell’Opera e servizi quali negozi, ristoranti e centro convegni.
15. Il Ponte fa parte di un più ampio piano di investimenti in infrastrutture per l’Italia?
Il Ponte è un’infrastruttura strategica parte di un più ampio piano di sviluppo infrastrutturale che il Paese sta implementando nel Mezzogiorno, sia in Sicilia, sia sul versante continentale, con un totale di circa €120 miliardi di investimenti ferroviari decisi per collegare l’Italia da Nord a Sud.
L'Unione europea ha incluso il progetto del Ponte di Messina nel programma della Rete Transeuropea di Trasporto (TEN-T), un insieme di infrastrutture di trasporto integrate previste per sostenere il mercato unico e garantire la libera circolazione, su cui Webuild da sola in Italia sta costruendo circa 500 chilometri.
Secondo l'ultimo piano industriale del Gruppo FS del 2024, entro il 2034 oltre 50 miliardi di euro saranno investiti per migliorare la qualità del servizio della rete ferroviaria gestita da RFI, con ulteriori 60 miliardi di euro destinati alla trasformazione della rete stessa.
Anas investirà 40 miliardi di euro per strade e autostrade, di cui 25 miliardi per nuove opere e 15 miliardi per migliorare la qualità del servizio.
16. Quando si prevede l’inizio dei lavori del Ponte?
La fase realizzativa sarà avviata a seguito dell’approvazione da parte del CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) del Progetto Definitivo e della Relazione del Progettista e alla conseguente riattivazione del Contratto con Eurolink.
Contemporaneamente alla prima fase di redazione del Progetto Esecutivo, come da prassi, saranno avviate le attività preliminari, propedeutiche alla realizzazione dell’opera, ovvero le viabilità locali, la risoluzione delle interferenze, la bonifica degli ordigni bellici, le indagini archeologiche, geognostiche e geotecniche e la predisposizione delle cantierizzazioni.
17. Come si prevede di affrontare il tema della legalità?
Il tema della legalità è centrale e rappresenta uno dei principi cardine che guida la Società di progetto Eurolink S.C.p.A. e Webuild, socio di maggioranza, nel portare avanti il proprio modello di business. Sono in essere una serie di iniziative volte alla massima collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine, al fine di garantire sinergia informativa come ausilio, nei limiti del proprio perimetro di attività, al mantenimento dei presidi di legalità.
18. Come è stata elaborata la previsione di occupazione per il progetto?
Si stima che in cantiere saranno occupati mediamente 4.300 addetti all’anno che raggiungeranno un picco di 7.000 addetti nel periodo di maggiore produzione. La realizzazione dell’opera prevede nel complesso oltre 100mila occupati.
Fonte Webuild