Quando nel 2015 fecero la loro comparsa sulle linee regionali friulane, gli elettrotreni ETR 563 rappresentavano una ventata di modernità per il trasporto pubblico ferroviario locale.
Costruiti dalla spagnola Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles (CAF), questi convogli della famiglia Civity erano stati acquistati dalla Regione Friuli Venezia Giulia per migliorare l’offerta sui collegamenti regionali e transfrontalieri verso la Slovenia, garantendo comfort, buone prestazioni e standard tecnici moderni.
Dieci anni dopo: convogli fermi e vandalizzati
A distanza di un decennio, però, la situazione è cambiata radicalmente.
Da diversi mesi, più unità del Gruppo ETR 563 risultano accantonate in una zona non elettrificata della stazione di Trieste Centrale insieme a vetture per Medie Distanze e a varie E.464. Le immagini e le testimonianze raccolte mostrano treni con vistose scritte e graffiti lungo le fiancate, segno di un prolungato abbandono e dell’azione dei vandali.
La collocazione dei convogli — fuori dalla rete elettrificata, lontano dai binari più operativi — lascia intendere che non si tratti di una semplice sosta tecnica o di un fermo momentaneo per manutenzione. Anche la durata di questo stallo rafforza l’ipotesi che i mezzi non siano più inseriti nei turni di servizio ordinari.
Ipotesi su un ritiro anticipato
Non disponendo di informazioni ufficiali, è possibile solo formulare ipotesi.
La più verosimile è che gli ETR 563 siano stati progressivamente messi da parte in vista della loro sostituzione con i nuovi convogli acquistati dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito del piano di rinnovo della flotta.
Si tratterebbe quindi di un ritiro anticipato, motivato forse da costi di manutenzione elevati o da scelte strategiche legate alla standardizzazione del parco rotabile.
Gli ETR 563 si erano distinti per alcune caratteristiche tecniche particolari, pensate per garantire interoperabilità con la rete slovena e per la loro capacità di adattarsi a tratte miste. Proprio questa loro specificità, tuttavia, potrebbe averne reso complessa la gestione operativa e manutentiva nel medio periodo.
Un patrimonio raro e già trascurato
Al di là delle ragioni pratiche, colpisce vedere mezzi così moderni e relativamente giovani già fermi, accantonati e vandalizzati. Gli ETR 563 sono infatti una presenza rara nel panorama ferroviario italiano: oltre alla flotta friulana, solo Ferrotramviaria in Puglia ne possiede alcuni esemplari.
Per questo motivo la loro progressiva sparizione dalle linee regionali rappresenta non solo una perdita operativa, ma anche una nota amara per gli appassionati e per chi aveva visto in questi treni un simbolo di rilancio per il servizio ferroviario locale.
In attesa di conferme ufficiali, resta l’immagine di convogli che in pochi anni sono passati dall’essere il fiore all’occhiello della flotta regionale al diventare relitti immobili, in balia del tempo e del degrado urbano.