Martedì 1° luglio, una delegazione composta da 40 sindaci e assessori provenienti da Toscana e Umbria partirà in treno alla volta di Roma per protestare contro il crescente isolamento infrastrutturale che penalizza la linea ferroviaria Firenze-Roma, in particolare nei collegamenti che interessano le aree interne.
I rappresentanti istituzionali si muoveranno simbolicamente insieme, salendo a bordo dell’Intercity 581 in partenza da Chiusi alle 7:04 e da Orvieto alle 7:25. La loro destinazione è Piazza della Croce Rossa, dove è previsto un sit-in davanti alla sede di Ferrovie dello Stato.
«Con questa mobilitazione – ha spiegato il sindaco di Chiusi, Gianluca Sonnini – chiediamo un confronto concreto per affrontare i disagi quotidiani dei cittadini: ritardi, soppressioni e spostamenti dei treni dalla direttissima.
Ma vogliamo anche aprire un tavolo permanente sul futuro delle stazioni intermedie, che sono vitali per le aree interne. La mobilità è un diritto e una condizione essenziale per contrastare lo spopolamento e garantire qualità della vita, studio, lavoro e salute».
Una posizione condivisa anche dall’assessore ai trasporti di Cortona, Silvia Spensierati, che ha denunciato il permanere di gravi criticità soprattutto dopo l’entrata in vigore dell’orario estivo.
«Lo spostamento dei treni regionali e Intercity sulla linea lenta, senza una chiara prospettiva di ripristino dei servizi – ha dichiarato – colpisce migliaia di pendolari.
A nulla sono serviti finora gli appelli dei comitati e delle istituzioni locali. L’assenza di risposte da parte del Ministero e la passività delle Regioni Umbria e Toscana ci hanno costretto a organizzare questa mobilitazione».
I sindaci e gli assessori, indossando la fascia tricolore, intendono portare la voce delle comunità locali direttamente nella Capitale, chiedendo di essere ricevuti da Governo, Trenitalia e RFI.
«Se non ci ascoltano, saremo noi – pacificamente ma con determinazione – a portare i problemi lì dove si prendono le decisioni», ha concluso Spensierati.