
Ci sono voluti più di otto anni per ricostruire responsabilità e procedure, ma alla fine — almeno sul piano penale — potrebbe non pagare nessuno.
È l’esito a cui approda la Procura nel procedimento per il grave incidente ferroviario avvenuto nella notte del 25 aprile 2017 lungo la linea del Brennero, all’altezza di Bressanone, costato la vita a due operai campani.
Nell’udienza più delicata del processo, il pubblico ministero Federica Iovene ha chiesto l’assoluzione per tutti e sette gli imputati: Valerio Monacelli e Antonio De Blasio, responsabili della ditta appaltatrice GCF; Ivan Baroncioni, Giulio Candia e Paolo Tomelleri, tecnici di Rete Ferroviaria Italiana; e infine Simone Nicoli e Alexander Lapper, addetti alle operazioni di scorta del treno-cantiere.
Le contestazioni originarie erano pesanti. Archiviata la più grave, il disastro ferroviario, restavano a carico degli imputati le accuse di omicidio colposo plurimo, lesioni personali gravi e violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro.

Accuse che ruotano attorno a una dinamica drammatica: quella notte due operai di Mondragone, Salvatore Verolla, 42 anni, e Achille De Lisa, 52, entrambi dipendenti della GCF impegnata nei lavori di manutenzione sulla linea, si trovavano a bordo di un mezzo da lavoro quando vennero travolti da un treno-cantiere carico di pesanti traversine in cemento, un convoglio da 2.800 tonnellate.
Nonostante i tentativi estremi del macchinista, il treno non riuscì a fermarsi. Decisiva, secondo le indagini tecniche, la prova freni eseguita in modo errato prima della partenza.
Ma proprio su questo punto arriva la svolta della Procura: secondo la pm, la procedura incriminata non era responsabilità degli imputati oggi a processo, motivo per cui viene chiesta l’assoluzione totale.
Il collegio giudicante, presieduto da Stefan Tappeiner, si pronuncerà entro due settimane sulla richiesta. Sul fronte civile, intanto, le famiglie delle due vittime sono già state risarcite. Resta ora da capire se anche per la giustizia penale la tragedia del Brennero resterà senza colpevoli.