Ore 8:42, stazione di Székesfehérvár, l’Ex 1972 Csabai Tekergő arriva al binario 5 perfettamente in orario. La capostazione alza la paletta; si parte.
Dal finestrino scorrono una trentina di chilometri di campi sterminati coltivati a girasoli, poi la vista si amplia con i primi scorci sulla costa meridionale dell’enorme bacino del Balaton. A trainare il convoglio, partito alle 5:25 da Békéscsaba, nel sud-est del paese, una 431 delle MÁV.
A Balatonfüred ci si ferma per quindici minuti; ad oggi il confine tra trazione elettrica e diesel è arrivato qui.
Al binario uno riposa una sagoma color arancio. È la M61-019, una delle sei locomotive superstiti del Gruppo M61 delle MÁV. Sarà lei a trainare il treno espresso fino alla sua destinazione: Tapolca.
Durante i primi anni ’60, le ferrovie magiare ordinarono venti esemplari di queste locomotive (che riprendono il disegno delle EMD F di General Motors) alla Nydqvist och Holm AB di Trollhättan in Svezia, che aveva ricevuto in quegli anni la concessione dalla casa americana di produrle in Europa.
Con poche linee ancora elettrificate e la necessità di svecchiare il parco trazione ancora dominato dal vapore, le cosiddette NoHAB, vennero impiegate fin dalla loro entrata in servizio nel 1963 per servizi veloci, merci e passeggeri, in tutta l’Ungheria e fino ai suoi confini, raggiungendo anche Vienna, Curtici e Subotica.
Le prime dieci unità furono assegnate a Budapest, mentre le altre a Debrecen, nell’est del paese. Durante i primi anni di servizio, le M61 furono senza dubbio le vere protagoniste della flotta diesel delle MÁV, espletando servizi su tutte le linee principali interne al paese collegando tra gli altri, Budapest a Szeged, Nagykanizsa, Gyékényes e Pécs.
Dopo quasi un decennio di attività su tutta la rete magiara, sul finire degli anni ’70, visto l’avanzare dell’elettrificazione sulle linee orientali, le locomotive del gruppo M61 vennero riassegnate progressivamente al deposito di Tapolca, cittadina di 16.000 abitanti nella contea di Veszprém.
Tapolca si trova infatti ad un importante punto di snodo tra la linea Balatonszentgyörgy – Tapolca - Ukk e la linea Tapolca – Székesfehérvár, che corre sulla sponda nord del lago Balaton.
A differenza della linea lungo la costa sud, ben più importante per il traffico merci e completamente elettrificata dal dicembre 1989, le linee sulla costa settentrionale rimangono tutt’oggi in gran parte non elettrificate.
Progetti per l’ammodernamento dei tratti tra Balatonfüred - Tapolca e Keszthely - Tapolca sono stati presentati già nel 2021, dopo la conclusione dei lavori che hanno portato i convogli trainati da locomotive elettriche a percorrere per la prima volta il tratto fino a Balatonfüred.
Dopo la riassegnazione al deposito di Tapolca, fu proprio lungo le sponde settentrionali del Balaton, che le NoHAB divennero una presenza stabile per pendolari e turisti per almeno due decenni.
Fu durante gli anni ’80, però, che la dirigenza delle MÁV decise progressivamente di diminuire i finanziamenti per l’acquisto di pezzi di ricambio e ridurre le attività di manutenzione sulle NoHAB, adducendo motivazioni economiche. Negli anni seguenti, diverse unità furono demolite senza troppo riguardo, a causa di piccoli incidenti o guasti minori.
Altre ebbero una sorte più tragica, come il caso della M61-004, che, la sera del 4 giungo del 1999, percorrendo le sponde del Balaton in direzione Tapolca, si scontrò a 80 km/h con un albero caduto sui binari durante una tempesta.
L'ultimo treno di linea operato da una M61 risale al 21 dicembre 2000 tra Székesfehérvár e Tapolca.
Nei mesi successivi, le superstiti del gruppo (001, 006, 019 e 020) sono entrate in possesso della consociata delle ferrovie ungheresi MÁV Nosztalgia Ltd., che organizza treni storici in diverse occasioni durante l’anno.
L’unità 017 è stata affidata alla società MÁV KFV Kft. ed è tutt’oggi impiegata al servizio di treni diagnostici.
Una ulteriore unità superstite, la 010, è stata acquisita dal gruppo di appassionati della NOHAB-GM Foundation, che sta effettuando lavori di restuaro per riportarla in condizioni di esercizio. Fa comunque solitamente la sua comparsa durante la “Museum Night” organizzata dal Museo delle Ferrovie Ungheresi, situato presso il vecchio deposito locomotive di Budapest Nord.
Oggi è possibile rivedere correre le svedesi d’Ungheria in particolare durante il tradizionale “Balaton Retró Weekend” organizzato solitamente due volte all’anno: nel periodo estivo e in quello invernale.
In tutti i weekend di luglio e agosto 2025, inoltre, la 019 effettua il servizio Ex 1972 e 1973 tra Balatonfüred e Tapolca e viceversa per la gioia di molti appassionati e curiosi.
E proprio la piccola stazione di Tapolca ospita permanentemente ancora una NoHAB. O mezza NoHAB, dovremmo dire.
Nei pressi del binario 1, infatti, dietro l’edificio che ospita i dirigenti movimento della stazione, spunta il muso della cabina posteriore della M61-004: l’unico pezzo non irrimediabilmente danneggiato dopo il tragico incidente del ’99. Si decise infatti di conservare questa sezione del mezzo, restaurarla e riportarla al vecchio splendore in modo da poter essere esposta come monumento.
Nel 2017, dopo un periodo all’esterno del Museo della Tecnica e dei Trasporti nel Városliget (Parco della Città) a Budapest, la 004 fu trasferita qui a simboleggiare il legame che le locomotive di questo gruppo hanno avuto con la storia della città di Tapolca e di tutta la regione a nord del Balaton.