
Una ferrovia in profonda crisi, un vero disastro che ogni giorno ricade sulle vite di migliaia di pendolari.
È questa, oggi, la situazione della Roma Nord, gestita dalla Regione Lazio attraverso Astral e Cotral.
Nell’ottobre scorso, su 1.050 corse urbane programmate, ben 994 sono state soppresse: il 95% del totale. In queste cifre rientrano anche le poche corse rimaste attive sulla tratta extraurbana tra le stazioni di Magliano Romano e Catalano, direzione Viterbo.
Una catastrofe annunciata
Il Comitato pendolari della Roma Nord definisce questa situazione “una catastrofe annunciata”, riportando in un comunicato i dati ufficiali dell’azienda regionale di trasporto. “L’inizio di ottobre è stato particolarmente difficile – si legge nella nota – con quasi 100 soppressioni già nel primo giorno del mese”.
La causa principale di un disservizio così enorme sarebbe l’apertura, da parte di Astral, di una decina di cantieri mobili notturni dedicati a lavori necessari sull’infrastruttura urbana, utili anche alla tratta extraurbana.
“Questi cantieri – scrivono i pendolari – dovrebbero proseguire fino ad aprile 2026. Probabilmente sono mal organizzati, tanto che come Comitato ci siamo subito attivati per capire come affrontare la situazione e proporre un piano di emergenza che attenuasse i disagi. Alla fine siamo stati noi ad avvisarli dei problemi: per loro, evidentemente, era tutto normale”.
Tra pressappochismo e superficialità
Da mesi, una combinazione di pressappochismo e superficialità condiziona pesantemente la vita quotidiana di lavoratori e studenti, costretti a fare i conti con un caos totale.
“Le due società non dialogano tra loro – denunciano i pendolari – nonostante l’assessorato regionale alla viabilità ci tenga invece costantemente aggiornati sull’evoluzione delle nostre proposte per recuperare almeno un servizio dignitoso”.
Nel 2025 sono già saltate oltre ottomila corse, e mancano ancora all’appello novembre e dicembre. Il peggio, dunque, potrebbe dover ancora arrivare.