
L'efficienza leggendaria dei treni tedeschi sembra ormai un lontano ricordo, svanito nel caos delle rotaie della Deutsche Bahn.
Se in passato i treni della Germania erano un esempio di puntualità impeccabile, i dati attuali raccontano una realtà ben diversa: a ottobre, il 48,5% dei treni a lunga percorrenza ha accumulato ritardi superiori ai cinque minuti, e viaggiare in Germania è diventato una scommessa.
In questo contesto di nervosismo crescente e infrastrutture sempre più fatiscenti, la responsabilità del rilancio è stata affidata a una manager italiana che conosce bene il sistema dall'interno: Evelyn Palla, originaria di Bolzano.
A cinquantadue anni, con la licenza di macchinista e un'esperienza consolidata nel risanamento dei conti di DB Regio, Palla è la prima donna e la prima non tedesca a prendere le redini della ferrovia federale. Dopo il rifiuto di vari candidati esterni, scoraggiati dalla complicata situazione finanziaria e dagli stipendi poco allettanti rispetto agli standard del settore privato, Palla ha accettato la sfida con una determinazione senza compromessi, delineando un piano drastico che i media tedeschi hanno ribattezzato “lacrime e sangue”.

Il suo intervento non è stato un semplice annuncio, ma una vera e propria rivoluzione: prevede infatti la riduzione del numero di dirigenti, eliminando il 50% delle posizioni apicali. «Nessun posto è sicuro senza rendere conto dei risultati», ha dichiarato Palla alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, delineando una cultura aziendale dove i risultati contano più delle gerarchie.
Anche il management che sopravvive alla rivoluzione dovrà trasferirsi dalle centrali di Berlino alle sedi regionali, per essere più vicino alle operazioni quotidiane, mentre il Consiglio di Amministrazione è stato completamente rinnovato con l’ingresso di tre nuovi membri su cinque posti. Una mossa che ha trovato il supporto, quasi sorprendente, del potente sindacato dei macchinisti Evg, che vede in Palla una leader capace di dare finalmente autonomia alle decisioni locali.
La manager altoatesina crede fermamente che la modernizzazione non dipenda solo da interventi tecnici, ma da un cambiamento di mentalità: «Non lamentarsi, ma agire. Non amministrare, ma costruire», ripete spesso.
E mentre la Germania arranca, i ranking europei rivelano una realtà diversa: nel report 2024 di Transport & Environment (T&E), Trenitalia si posiziona al primo posto per affidabilità e prezzi, mentre Deutsche Bahn scivola al 16° posto, tra le ultime in Europa per puntualità, accanto alle ferrovie di Portogallo e Svezia.
La crisi non è solo gestionale, ma anche strutturale. Il primo grande progetto di rinnovamento, la riqualificazione della linea Riedbahn tra Francoforte e Mannheim, ha visto un investimento di 1,5 miliardi di euro, con i primi segnali positivi, ma ancora lontani dalla soluzione: la puntualità è salita dall’allarmante 59% dell’era pre-lavori all'81%, ma ciò significa che ancora un treno su cinque arriva in ritardo. «Non siamo ancora soddisfatti», ammettono i responsabili del progetto.

L’esperienza maturata da Palla con le ferrovie austriache ÖBB, spesso ritenute un modello di efficienza per la Germania, sarà fondamentale per guidare la ristrutturazione della rete tedesca. La CEO crede che la ferrovia rappresenti l’ossatura del paese: «Senza una rete ferroviaria forte, non ci sarà mobilità sostenibile: né nel presente, né nel futuro».
Il vero obiettivo è trasformare l’azienda in un'entità moderna, ma la sua sfida non è solo tecnica, ma anche politica: dovrà mediare tra gli investimenti necessari, le richieste salariali dei ferrovieri e le pressioni politiche della CDU, che vorrebbe separare la gestione della rete dalla compagnia di trasporti.
Per ridare slancio a un Paese che fatica a ripartire, Palla ha deciso di concentrarsi esclusivamente sul cuore del business, abbandonando altre distrazioni collaterali per concentrarsi ossessivamente sulle rotaie. La mobilità tedesca è fratturata e resta da capire se la mano ferma di Palla sarà sufficiente a ricomporre i pezzi di un sistema che non può permettersi ulteriori ritardi.
Fonte il Corriere della Sera