La notizia che dal 25 agosto il Frecciabianca 8623 Torino Porta Nuova – Roma Termini sarà "promosso" a Frecciarossa ha inevitabilmente sollevato interrogativi sul futuro del marchio Frecciabianca.
Un brand che negli anni ha rappresentato l’anello più basso dell’offerta ad alta velocità di Trenitalia e che oggi, ridotto a pochissimi collegamenti, sembra vivere gli ultimi capitoli di una storia che si sarebbe dovuta concludere già diverso tempo fa.
Guardando l’orario ufficiale di Trenitalia, però, emerge che almeno fino al cambio orario del 14 dicembre 2025 il segmento Frecciabianca rimane attivo, con alcune sparute corse lungo la linea Tirrenica settentrionale. Segno che la dismissione non è ancora all’ordine del giorno. Ma cosa accadrà dopo rimane un’incognita: nessuna comunicazione ufficiale è stata diffusa, e le scelte future dipenderanno verosimilmente dalle strategie complessive del Gruppo FS in tema di razionalizzazione dei marchi.
Un dato è però certo: gli unici treni che oggi viaggiano ancora sotto l’etichetta Frecciabianca sono gli ETR 460, convogli che hanno fatto la storia della rete a lunga percorrenza italiana sin dalla metà degli anni ’90. Convogli che, peraltro, sempre più spesso vengono rimpiazzati dai relativamente più recenti ETR 485, capaci di offrire standard di comfort e affidabilità superiori.
Ed è proprio sugli ETR 460 che si concentrano i rumor: secondo indiscrezioni sempre più insistenti, a dicembre i pochi treni rimasti potrebbero essere definitivamente ritirati dal servizio commerciale, chiudendo una carriera quasi trentennale che li ha visti protagonisti su molte delle principali direttrici del Paese. Una fine simbolica, che segnerebbe anche il definitivo tramonto del segmento Frecciabianca come lo abbiamo conosciuto.
Certo è che il tempo per questi convogli, come per il brand stesso, sembra ormai segnato. Gli ETR 460 hanno svolto pienamente il loro compito, traghettando i viaggiatori italiani in una fase di transizione tra la ferrovia tradizionale e l’alta velocità moderna. Ma il ricambio generazionale è inevitabile: nuove esigenze di mercato, standard di comfort più elevati e flotte più efficienti spingono verso un futuro in cui i marchi e i treni "storici" lasceranno spazio a convogli più moderni e a un’offerta più semplificata.
Il Frecciabianca, insomma, è ancora vivo. Ma quanto a lungo lo sarà, dipende ormai solo dal calendario.
E se il destino del Frecciabianca appare ormai scritto, anche il segmento Frecciargento rischia di seguire la stessa strada.
A mantenerlo in vita - dopo il passaggio a Frecciarossa di ETR 600 ed ETR 700 - ci sono solo gli ETR 485, che pur essendo leggermente più giovani degli ETR 460 non riescono più a garantire gli standard oggi richiesti sul segmento Frecciarossa.
Un altro segnale che il futuro delle Frecce potrebbe presto ridursi a un marchio unico, con la scomparsa delle distinzioni che per molti anni hanno caratterizzato l’offerta di Trenitalia.