Le orrende barriere antirumore che già deturpano la ferrovia del Brennero sono destinate ad aumentare.
Eppure, nonostante l’impatto visivo sia evidente e innegabile, le amministrazioni locali – soddisfatte, chissà perché – le celebrano come se fossero una benedizione calata dal cielo.
Il comunicato della Provincia di Bolzano
La costruzione di una barriera antirumore lungo la ferrovia del Brennero a Prato Isarco si sta concretizzando.
Nella seduta del 20 maggio, la Giunta provinciale ha approvato un accordo tra l'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima e STA – Strutture Trasporto Alto Adige SpA su proposta dell'assessore provinciale Peter Brunner.
STA sarà incaricata di eseguire i lavori, gestire il cantiere e adottare tutte le misure necessarie per la costruzione della barriera antirumore.
I costi totali ammontano a 1,48 milioni di euro e sono già stati stanziati: 850.000 euro nel piano di miglioramento ambientale della centrale di Cardano e altri 630.000 euro nel programma di investimenti di STA. L'inizio dei lavori è previsto per l'autunno 2025.
“La nuova barriera antirumore è destinata a ridurre in modo significativo l'inquinamento acustico provocato dal traffico ferroviario a Prato Isarco”, sottolinea Peter Brunner, assessore provinciale alla Protezione dell'ambiente, della natura e del clima.
“Il progetto darà un importante contributo al miglioramento della qualità della vita dei residenti locali”, ha sottolineato Daniel Alfreider, assessore provinciale alla Mobilità e alle Infrastrutture.
Entrambi gli assessori hanno recentemente visitato Prato Isarco per osservare in prima persona la situazione lungo la ferrovia del Brennero.
La barriera antirumore verrà costruita in stretta collaborazione con il Comune di Cornedo all'Isarco, che ha sostenuto intensamente questa misura e ha finanziato i costi di pianificazione del progetto.
I costi della costruzione, invece, sono stati anticipati dalla Provincia autonoma di Bolzano. Appena il Piano nazionale di abbattimento del rumore del gestore della rete ferroviaria italiana Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sarà stato rifinanziato, la Provincia concluderà un accordo con RFI per il rimborso della quota anticipata.
Barriere antirumore lungo la ferrovia del Brennero
In collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana SpA. (RFI), l'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima ha già risanato acusticamente diversi paesi lungo la ferrovia del Brennero, contribuendo così a migliorare la qualità della vita dei residenti.
La base di partenza è l’accordo per interventi pilota per il contenimento rumore prodotto dal traffico ferroviario, stipulato dalla Provincia autonoma di Bolzano e da RFI nel 2003.
Questo e altri accordi di integrazione prevedono che la Provincia definisca le località in cui attuare le misure correttive e che la società in house STA – Strutture Trasporto Alto Adige SpA sia responsabile della realizzazione e di parte dei costi di costruzione.
Sarebbe ora di dire basta a questo scempio
Da parte nostra, non possiamo che esprimere profonda insoddisfazione di fronte all’ennesimo scempio compiuto in Alto Adige.
Chi come noi conosce e ama quelle splendide valli sa bene quanto le barriere lungo la ferrovia rappresentino un insulto al paesaggio: strutture di plastica, cemento e metallo, alte diversi metri, che alterano in modo drastico e irreversibile la bellezza naturale del territorio. E tutto questo per una riduzione del rumore solo marginale.
Ci riesce davvero difficile comprendere cosa ci sia di virtuoso o lungimirante nell’installare pareti artificiali davanti a prati, fiumi, boschi e panorami che da sempre sono un patrimonio non solo ambientale, ma anche culturale e turistico.
Stupisce ancor di più che ciò avvenga in Alto Adige, una terra che ha sempre dimostrato grande sensibilità verso le tematiche ambientali. Proprio per questo ci saremmo aspettati un approccio più rispettoso, soluzioni tecniche meno impattanti, sia dal punto di vista visivo che ecologico.
La giusta ricerca della quiete acustica non può e non deve giustificare l’ennesima aggressione al paesaggio alpino, già fortemente compromesso da infrastrutture come l’Autostrada del Brennero: una colata di cemento visivamente devastante, che produce un inquinamento acustico ben più costante e invasivo rispetto al passaggio dei treni.
Per la cronaca, nella foto qui sopra c'è la stazione di Colle Isarco con dietro l'enorme ponte autostradale. Il problema, però, sono i treni. In basso, nella stazione stessa, si vedono le orrende barriere antirumore già installate.