“Profonda indignazione e preoccupazione”. Con queste parole Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti denunciano lo stato di paralisi in cui versano due opere infrastrutturali ritenute strategiche per il futuro delle province di Avellino e Benevento: la linea ferroviaria Benevento-Napoli (via Valle Caudina), chiusa da oltre quattro anni, e l’ammodernamento a quattro corsie della Strada Statale 372 “Telesina”, i cui fondi giacciono inutilizzati dal 2017.
La ferrovia dimenticata
La chiusura della tratta Benevento-Cancello-Napoli si trascina ormai da anni, senza che si intraveda una soluzione concreta. Un’“odissea senza fine” per pendolari e lavoratori, costretti a convivere con le promesse mancate e con le conseguenze di una pianificazione che i sindacati definiscono “lacunosa”. A mancare, secondo le sigle, è un impegno politico serio e continuativo, che dia risposte certe a un territorio sempre più isolato.
La Telesina, un progetto impantanato
Non va meglio per la SS 372 “Telesina”, un’arteria considerata cruciale per la mobilità e lo sviluppo dell’area. Anche in questo caso, denunciano i sindacati, “regna la confusione”, alimentata da dichiarazioni contraddittorie e dall’assenza di un cronoprogramma definito. “È inaccettabile che dal 2017 i fondi destinati all’ampliamento dell’asse stradale siano ancora bloccati”, si legge in una nota congiunta.
Appello al Governo e alla Regione
Le organizzazioni sindacali rivolgono un doppio appello: al Governo centrale, affinché sblocchi l’iter del primo lotto della Telesina, nel tratto San Salvatore Telesino–Benevento; e alla Regione Campania, affinché faccia pressione per la riapertura celere della linea ferroviaria Benevento-Napoli.
“Non ci interessano le bandiere politiche – sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – chiediamo solo che le istituzioni si assumano la responsabilità di garantire un futuro a queste aree, oggi sempre più marginalizzate.”
Un territorio allo stremo
Il bilancio, dicono i sindacati, è pesante: “Il Sannio ha già perso troppe opportunità. I giovani sono costretti a emigrare, intere famiglie si impoveriscono, e le aree interne sprofondano in un declino che sembra inarrestabile.”
“Basta ritardi – conclude la nota –. Continueremo a lottare al fianco di lavoratori, giovani e pensionati. Il Sannio non può più aspettare.”