
Talgo chiude i primi nove mesi dell’anno con ricavi pari a 443,1 milioni di euro, spinti dall’aumento dell’attività industriale e da diverse consegne chiave.
Il trimestre ha visto il passaggio di testimone in due dei programmi più rilevanti del costruttore: i Talgo 230 destinati a Deutsche Bahn e quelli per la danese DSB, entrambi già certificati e consegnati.
In Germania, le prime unità della nuova flotta ICE L sono state presentate a Berlino lo scorso 17 ottobre, salutate come i primi treni ad alta velocità completamente accessibili del Paese.
L’ingresso in servizio commerciale è previsto per dicembre. Talgo e DB stanno inoltre ridefinendo il contratto originario, riducendo la fornitura da 79 a 60 convogli. Parallelamente, i Talgo 230 per DSB sono già operativi tra Copenaghen e Amburgo sotto il marchio EuroCity, rafforzando la presenza del costruttore nel traffico internazionale del Nord Europa.
Sul fronte dei conti, l’EBITDA risulta negativo per 3,3 milioni di euro, un dato attribuito a rettifiche nei rapporti contrattuali con LACTMA negli Stati Uniti e con DB.
Escludendo tali aggiustamenti, l’azienda avrebbe raggiunto ricavi per 480,6 milioni e un EBITDA di 36,6 milioni, valori coerenti con l’obiettivo di chiudere l’esercizio con oltre 600 milioni di fatturato e un margine operativo compreso fra 40 e 50 milioni.

La seconda parte dell’anno si prospetta densa di novità. Talgo prevede infatti la formalizzazione di nuovi contratti entro dicembre, in vari segmenti e mercati, spinta anche dalla grande aggiudicazione di Flix, che a maggio ha commissionato fino a 65 treni ad alta velocità basati sulla piattaforma Talgo 230 per un valore massimo di 2,4 miliardi.
Sul fronte societario, l’azienda ha convocato per il 12 dicembre un’assemblea straordinaria che dovrà approvare un piano articolato di rafforzamento patrimoniale.
È previsto un aumento di capitale da 45 milioni di euro che porterà SEPI a detenere il 7,88% della società.
Inoltre, saranno sottoposte al voto due emissioni di obbligazioni convertibili — 30 milioni per SEPI e 75 milioni per un consorzio privato — oltre a una nuova struttura finanziaria sindacata da 770 milioni, accompagnata da una linea di garanzia da 500 milioni.
Il portafoglio ordini ha raggiunto i 4.813 milioni di euro al 30 settembre, ma potrebbe superare i 7 miliardi con la formalizzazione dei contratti già aggiudicati. La pipeline commerciale dell’azienda vale complessivamente 16,9 miliardi, con focus su progetti indicizzati e a forte generazione di cassa.
Il contesto di mercato si mostra particolarmente favorevole: la liberalizzazione ferroviaria europea, la domanda crescente in Medio Oriente e Nord Africa e l’impulso alla transizione energetica offrono nuove opportunità per un costruttore specializzato in alta velocità, interoperabilità e riduzione dell’impatto ambientale.
Con le piattaforme Avril e Talgo 230, l’azienda punta a rafforzare il proprio ruolo nella mobilità a basse emissioni e nel trasferimento modale su ferro, pronta a sfruttare l’apertura di una futura rete paneuropea ad alta velocità.