
La Corte dei Conti, chiamata a pronunciarsi sulla delibera Cipess che aveva approvato il progetto definitivo, ha deciso di rinviare la valutazione al 29 ottobre.
Una scelta tecnica che tuttavia apre nuovi scenari di incertezza per l’opera simbolo della Lega e dello stesso ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, già nei programmi dei governi Berlusconi.
L’Ufficio di controllo della Corte ha infatti stabilito che il dossier sarà esaminato da un collegio di giudici, incaricato di verificare la completezza e la solidità della documentazione presentata. L’obiettivo è concludere la procedura entro il 7 novembre, ma le motivazioni del rinvio non passano inosservate.
Documentazione incompleta e nodi ambientali
Secondo i giudici contabili, la documentazione a supporto della delibera non sarebbe sufficiente a chiarire alcune questioni cruciali. Mancano, ad esempio, i riferimenti ai pareri ambientali e alle valutazioni sugli impatti sulla biodiversità.
La Corte lamenta inoltre l’assenza dei bandi di gara per alcuni fornitori, situazione ammessa solo se l’aumento dei costi dell’opera resta entro il 50% del valore iniziale. Da qui la richiesta di ulteriori prove e verifiche.
Altro punto critico riguarda la definizione del ponte come “opera di interesse pubblico”, che di fatto ha impedito alla Corte di effettuare un controllo preventivo sui conti, sollevando nuovi dubbi sulla trasparenza del processo.

Un’opera da 13,5 miliardi e il nodo delle spese Nato
Il governo punta a far rientrare il maxi investimento tra le infrastrutture strategiche, con la possibilità di inserirlo nel quadro delle spese militari in aumento.
Una mossa che non piace agli alleati atlantici: l’ambasciatore americano alla Nato, Julianne Smith Whitaker, ha espresso contrarietà a quella che ha definito “contabilità creativa”, invitando l’Italia a distinguere chiaramente tra investimenti civili e impegni militari.
Ciucci: “Tempi confermati, fiducia nel progetto”
Nonostante le perplessità della magistratura contabile, l’Amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, resta fiducioso: «I tempi restano confermati e siamo pronti a fornire tutti gli approfondimenti richiesti».
Un ottimismo che tuttavia dovrà misurarsi con i rilievi della Corte e con un calendario sempre più serrato per un progetto che, tra politica, tecnica e diplomazia, continua a dividere.