Ancora una bocciatura per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, arriva dalla Corte dei Conti, oggi 17 novembre.

La Corte dei Conti ha “non ammesso al visto” il terzo atto aggiuntivo della convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Società Stretto di Messina, documento che regola i rapporti tra l’amministrazione concedente e la concessionaria dell’opera del futuro Ponte sullo Stretto.

Lo comunica la stessa magistratura contabile, spiegando che le motivazioni del provvedimento — attualmente in fase di stesura — saranno diffuse entro trenta giorni tramite apposita deliberazione.

Secondo la nota ufficiale, la Sezione centrale di controllo di legittimità non ha concesso il visto al decreto dell’1 agosto 2025, n. 190, adottato da MIT e MEF in attuazione del decreto-legge 35/2023, che disciplina le procedure per la realizzazione del collegamento stabile Sicilia–Calabria.

Una decisione che segue e conferma il precedente stop, arrivato a fine ottobre, riguardante la delibera Cipess sull’assegnazione delle risorse e l’approvazione del progetto esecutivo.

Salvini: “Conseguenza inevitabile, lavoriamo ai chiarimenti”

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini commenta con toni cauti ma determinati: “Nessuna sorpresa: è l’inevitabile conseguenza del primo stop della Corte dei Conti. I nostri esperti sono già al lavoro per chiarire tutti i punti. Resto assolutamente determinato e fiducioso”.

Le reazioni politiche: critiche dure dall’opposizione

Di ben altro tenore le reazioni dell’opposizione.
Il senatore M5S Pietro Lorefice parla di “ennesima bocciatura” che “smonta sia il Ponte sia la propaganda salviniana”, accusando il ministro di portare avanti un progetto privo di basi solide e sostenendo che, in condizioni normali, “avrebbe già rassegnato le dimissioni”.

Durissimo anche Angelo Bonelli (AVS–Europa Verde), che definisce la decisione “di una gravità assoluta”, affermando che il governo stava impegnando fondi pubblici in “un quadro non legittimo” per un’opera da 14 miliardi senza adeguate certezze tecniche e ambientali. Bonelli annuncia anche la possibilità di adire la Procura europea qualora l’esecutivo insistesse nel proseguire.

Per il parlamentare ecologista, la bocciatura “preclude di fatto la possibilità di sottoscrivere l’accordo di programma tra MIT, MEF e la società Stretto di Messina”, minando l’intero impianto amministrativo del progetto. E conclude: “Se rispettano legalità e cittadini, Meloni e Salvini fermino subito questa operazione opaca, costosissima e inutile”.