Le locomotive BB 36300 di Hexafret, storiche protagoniste dei traffici merci tra Francia e Italia, hanno effettuato il loro ultimo servizio commerciale sabato scorso in Maurienne.

Si chiude così una parentesi tecnica e operativa durata oltre un quarto di secolo. La decisione, tutt’altro che inattesa, arriva al termine di un insieme di fattori che ne hanno reso impossibile il mantenimento in servizio, ben evidenziati da Fret Ferroviarie, notiziario sul trasporto merci su rotaia e sulla logistica multimodale.

Un ruolo chiave nei traffici Francia–Italia

Per più di 25 anni, le BB 36300 – locomotive multisistema progettate espressamente per i servizi transfrontalieri – hanno coperto una parte consistente dei traffici transalpini di Hexafret, già SNCF Fret. La loro flessibilità operativa le aveva rese indispensabili su uno degli assi merci più complessi d’Europa.

Tuttavia, la loro fama è sempre stata accompagnata da una certa fragilità tecnica: i numerosi sistemi di bordo, necessari per l’interoperabilità, le hanno spesso rese poco affidabili.

Lo stop del 2023: l'inizio della fine

Il colpo di grazia è arrivato nell’agosto 2023, quando la frana in Maurienne ha causato la chiusura della linea. Con l’interruzione, traffici importanti come l’AFA e alcune relazioni combinate sono stati sospesi da un giorno all’altro.

Durante la lunga chiusura dell’asse alpino, alcune BB 36300 sono state ridistribuite nel Sud-Est della Francia, dove hanno temporaneamente trainato i traffici deviati via PLM e sulla Miramas–Ventimiglia. Ma nel frattempo la crisi di continuità di Fret SNCF ha ulteriormente ridotto i volumi disponibili. E, nonostante la riapertura della linea, certi traffici – come l’AFA e diversi servizi combinati – non sono ancora ripartiti.

Fine del potenziale tecnico e costi non sostenibili

Un ulteriore ostacolo è il raggiungimento del limite di potenziale chilometrico: le macchine avrebbero ora bisogno di una revisione di mezza vita, un intervento importante e molto costoso. Per giustificarne l’investimento sarebbero necessari volumi di traffico ben più elevati di quelli attuali.

Con la domanda debole e prospettive incerte, Hexafret ha scelto di non avviare la costosa operazione di rinnovo.

Le Traxx MS3 cambiano lo scenario

Il contesto tecnologico spinge inoltre verso soluzioni più moderne. Le nuove Traxx MS3 (Gruppo 188), la cui omologazione è prossima in Francia come in Italia, offriranno a breve un parco interoperabile.

Macchine moderne, standardizzate e con una base europea solida rappresentano un netto salto in avanti rispetto alle BB 36300, sia in termini di affidabilità sia di costi operativi.

Una scelta coerente con il futuro del settore

La dismissione della serie – composta da 30 locomotive – non rappresenta dunque né un errore né uno spreco. Al contrario: mantenerle in esercizio sarebbe stato economicamente insostenibile e avrebbe rallentato la transizione verso locomotive interoperabili più performanti.

In attesa dell’arrivo delle nuove MS3, Hexafret continuerà a coprire i traffici della Maurienne con altri gruppi di locomotive già disponibili nel proprio parco.

Una pagina si chiude, dunque, ma nell’ottica di un’evoluzione necessaria per migliorare la competitività del trasporto merci ferroviario europeo.