Ancora un capitolo nella tormentata vicenda della linea elettrica “La Verde” di TUA Abruzzo, il servizio di trasporto pubblico a emissioni zero attivato lungo l’ex tracciato ferroviario tra Pescara e Montesilvano.
Dopo il debutto del 28 aprile scorso e la successiva sospensione a distanza di un mese su decisione del TAR, il Consiglio di Stato si è espresso sull’appello presentato dalla società di trasporto regionale.
La pronuncia conferma la sospensione cautelare del servizio già disposta dal Tribunale Amministrativo Regionale, accogliendo dunque le ragioni del comitato “Strada Parco Bene Comune”, che aveva sollevato criticità in merito alla riattivazione della linea sull’ex tracciato ferroviario.
Tuttavia, il Consiglio di Stato ha introdotto un importante elemento di novità: la misura cautelare potrà restare in vigore solo se il comitato ricorrente fornirà una fideiussione mensile a favore di TUA, da mantenere per l’intera durata del contenzioso.
I motivi della decisione
Secondo i giudici, la sospensione della linea comporta un possibile danno economico per l’azienda regionale e per l’intero sistema di trasporto pubblico locale, oltre a un danno ambientale legato al mancato abbattimento delle emissioni inquinanti che il Bus Rapid Transit avrebbe assicurato.
La fideiussione – stabilita come condizione per il mantenimento del blocco – dovrà coprire i danni stimati, tra cui la riduzione delle vendite dei biglietti e l’incremento dell’inquinamento ambientale causato dall’interruzione del servizio.
Il servizio resta fermo
In termini pratici, “La Verde” resterà quindi ancora inattiva. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la legittimità del ricorso accolto dal TAR, ma ha anche sancito che tale sospensione non può avvenire senza garanzie: toccherà ora al comitato ricorrente decidere se assumersi l’onere economico della fideiussione mensile per mantenere bloccato il servizio durante la prosecuzione della battaglia legale.
Le dichiarazioni di TUA Abruzzo
Gabriele De Angelis, presidente della Tua: “Ribadiamo la nostra piena fiducia nella magistratura amministrativa – ha detto De Angelis - che ha riconosciuto le esternalità positive del servizio e, quindi, del potenziale danno derivante dalla sua sospensione. Il nostro obiettivo resta la piena attivazione della Linea Verde e la valorizzazione del tracciato a favore della mobilità sostenibile”.
Maxmilian Di Pasquale, direttore generale dell’azienda di trasporti ha aggiunto: “Il provvedimento dà concretamente atto del danno ambientale ed economico causato dalla mancata attivazione della linea La Verde e, in futuro, dall’entrata in funzione del filobus. È un passaggio – ha continuato Di Pasquale - che rafforza le nostre ragioni e l’impegno per un trasporto pubblico innovativo, elettrico e rispettoso dell’ambiente.”