Prosegue la trasformazione del panorama ferroviario ungherese, con un duplice sviluppo che segna un punto di svolta per la mobilità su rotaia nel Paese.
Le Ferrovie dello Stato Ungheresi (MÁV) hanno avviato un vasto programma di rinnovamento della flotta, che prevede la messa in servizio di 100 nuove locomotive entro la fine del 2026.
Parallelamente, dal 1° luglio, la gestione di 752 km di linee ferroviarie nell’ovest dell’Ungheria è passata a GYSEV, la compagnia ferroviaria regionale con sede a Sopron.
L’amministratore delegato del gruppo MÁV, Zsolt Hegyi, ha annunciato in un video sui social media che 30 locomotive sono già state consegnate e 24 sono in servizio attivo.
L’ordine complessivo include 60 locomotive Siemens Vectron di seconda mano, con un’età compresa tra 2 e 4 anni.
Secondo Hegyi, si tratta del più grande rinnovamento del parco locomotive ungherese dagli anni ’80, un passo decisivo per migliorare l’affidabilità e la puntualità dei servizi ferroviari.
Contemporaneamente, GYSEV – l’unica compagnia a capitale prevalentemente privato che opera servizi passeggeri sulla rete ungherese – ha firmato un accordo per subentrare a MÁV nella gestione di un’ampia porzione di rete nell’Ungheria occidentale.
L’estensione operativa di GYSEV passa così da 443 a 1.195 km complessivi.
Il passaggio sarà trasparente per i passeggeri: treni e tariffe resteranno invariati, con l’obiettivo dichiarato di mantenere la continuità del servizio.
Questi due sviluppi delineano un nuovo assetto per il sistema ferroviario ungherese, sempre più orientato a una modernizzazione tecnologica e a una riorganizzazione gestionale del territorio.