Ci mancavano solo i vandali. È questo il pensiero che sarà aleggiato tra gli utenti della Roma-Civita Castellana-Viterbo in seguito all’ennesimo evento spiacevole che ha visto come protagonista la ferrovia.

Alla fine della settimana appena passata, qualcuno ha lanciato al treno in corsa un sasso che ha spaccato un vetro di un vagone. L’episodio – gravissimo e da quanto trapela fortunatamente senza conseguenze sui passeggeri – testimonia due fatti: la stupidità umana e l’incuria in cui versa la linea che collega la Capitale con la Tuscia. Ma il sasso è solo un episodio eclatante che si inserisce nella più ampia coltre d’incertezza e di problemi che investono la Roma-Viterbo.

“Incertezza è la parola chiave per spiegare la situazione della ferrovia – confida Fabrizio Bonanni, presidente del Comitato pendolari Ferrovia Roma Nord – i lavori, lato extraurbano, dovrebbero partire verso giugno ma ancora non si sa se ciò accadrà davvero. Speriamo che possa fugare ogni dubbio l’incontro che avremo a fine mese con la Regione Lazio che risponderà, si spera, alle tante nostre domande”.

Tra le domande, spiegano i pendolari, c’è anche l’annosa e antica questione dei nuovi treni in arrivo sulla Roma-Civita Castellana-Viterbo e sulla Roma-Lido.

“Sui famosi due treni, uno per noi e uno per la Roma-Lido degli 11 totali previsti, stiamo ancora in alto mare – prosegue Bonanni – dalle notizie in nostro possesso persistono ancora problemi significativi sul tema delle fidejussioni riguardanti i nuovi convogli. Staremo a vedere”.

Ma a preoccupare il comitato dei pendolari ci sono anche le questioni ordinarie, quotidiane, legate alle difficoltà vissute ogni giorno dall’utenza.

“A maggio già stiamo a tantissime corse soppresse, mancano le biglietterie e si costringono i passeggeri a cercare una tabaccheria. Poi ci sono parcheggi in condizioni pietose, solo per citare alcune cose ordinarie che non vanno affatto bene – conclude Bonanni – basti fare un salto alla stazione di Montebello che capire a che cosa mi riferisco: erba alta come le macchine e sempre meno parcheggi per via di lavori non conclusi. E pensare che questa sarà la stazione-chiave quando verrà chiusa la tratta extraurbana: tutti si riverseranno a Montebello e non oso immaginare cosa potrà accadere”.