Le FFS puntano a rilanciare il traffico merci su rotaia con una riorganizzazione profonda, dopo anni di perdite strutturali.
Attualmente il settore cargo dell’azienda registra un deficit annuo di circa 80 milioni di franchi, aggravato da mezzi obsoleti e da modelli produttivi non più sostenibili.
L’obiettivo: autosufficienza economica
La Confederazione, proprietaria di FFS, ha fissato un chiaro obiettivo: rendere il traffico merci economicamente autonomo. Va ricordato che il trasporto merci, in Svizzera, non rientra tra i servizi pubblici obbligatori. Da qui nasce il piano strategico “Suisse Cargo Logistics”, presentato nel 2022, che punta a rafforzare il ruolo del ferro per il trasporto di merci pesanti su lunga distanza, integrandolo con la gomma.
Investimenti e riorganizzazione del modello operativo
Le FFS stanno investendo in nuove locomotive e carri, digitalizzazione e automazione. L’efficienza diventa la parola chiave, anche grazie a una nuova impostazione logistica orientata alla domanda. Il contributo della Confederazione arriverà sotto forma di sovvenzioni temporanee, mentre la clientela sarà chiamata a sostenere tariffe di mercato.
Traffico combinato: otto terminali chiusi entro il 2026
Il traffico combinato (TC) – che oggi rappresenta solo il 6% dei volumi di FFS Cargo Svizzera – è fortemente in perdita (12 milioni su 18 di ricavi). La prima misura concreta è la chiusura di otto terminali entro il 2026, a favore di un nuovo modello produttivo più snello e competitivo.
Nel frattempo partirà una navetta sperimentale sull’asse nord-sud Dietikon–Stabio, per rafforzare il collegamento transalpino. Tuttavia, si stima che in caso di insuccesso del nuovo modello, si riverseranno sulle strade svizzere circa 70 camion al giorno in più, ovvero oltre 20.000 all’anno.
Effetti delle criticità in Germania
L’instabilità dell’infrastruttura ferroviaria tedesca, con aumenti di costi e rallentamenti, sta mettendo sotto pressione l’intero traffico combinato europeo, coinvolgendo sia SBB Cargo International che Hupac. Anche per questo le FFS accelerano la transizione verso un nuovo sistema più resiliente.
Stop ai treni partner per DB Cargo
Entro fine 2025 verranno sospesi i treni partner, ovvero convogli allestiti da DB Cargo in Germania, gestiti in transito da FFS Cargo tra i confini svizzeri e poi riconsegnati a Chiasso. Si tratta di servizi non redditizi, mentre i traffici di import/export in partnership con DB Cargo resteranno attivi.
Carri isolati: si cambia
Il traffico a carri isolati (TCI), che serve spedizioni frammentate da diversi mittenti e destinatari, è storicamente in perdita. Nel 2024 ha generato quasi 80 milioni di franchi di deficit. Grazie al recente sostegno finanziario deciso a livello politico, FFS Cargo sta sviluppando con i grandi clienti un nuovo modello di rete nazionale, ottimizzato per costi ed efficienza. Le possibili conseguenze occupazionali non sono ancora chiare.
Autostrada viaggiante verso la fine
La società RAlpin SA (partecipata da FFS, BLS e Hupac) ha annunciato la chiusura anticipata dell’Autostrada viaggiante entro fine 2025, tre anni prima del previsto. Nata come soluzione provvisoria in attesa della piena operatività della NFTA, nel 2023 ha trasportato 80.000 camion, pari al 7% del traffico combinato di transito. Tuttavia, restrizioni infrastrutturali e costi crescenti hanno reso insostenibile l’offerta.
L’obiettivo è trasferire almeno il 50% dei volumi sul traffico combinato non accompagnato.