È una corsa contro il tempo quella per far arrivare in Umbria i dodici nuovi treni regionali capaci di viaggiare a 200 chilometri orari, necessari per garantire i servizi lungo la Direttissima Firenze-Roma.

L’obiettivo è rispettare i termini fissati dalla deroga concessa dal presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), Nicola Zaccheo.

Si tratta dei Pop 200 (ETR 108), evoluzione dei Pop 160 entrati in servizio già da diverso tempo sulle linee regionali umbre.

Il piano di consegna prevede due fasi: sei convogli dovrebbero arrivare nel 2026, entrando in servizio dopo il completamento delle procedure di omologazione, mentre gli altri sei sono attesi per il 2027. L’intenzione è di metterli in circolazione entro il mese di giugno, in concomitanza con l’entrata in vigore dell’orario estivo, così da rispettare la tempistica stabilita da Zaccheo e in linea con le previsioni dell’Art.

Questi treni, in realtà, sarebbero dovuti essere già operativi. A chiarire i motivi dei ritardi è stato l’ex assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche, che in un confronto con alcuni pendolari ha ripercorso la vicenda. L’ordine era stato effettuato nel 2019 dalla giunta Marini, ma una società concorrente aveva presentato ricorso al TAR e successivamente al Consiglio di Stato, bloccando l’avvio della produzione.

Dopo la conclusione della vicenda giudiziaria, Trenitalia aveva inizialmente manifestato la volontà di non procedere più alla costruzione dei convogli, ritenendo il progetto non più sostenibile. È stato necessario un lungo confronto ai massimi livelli con RFI per arrivare alla decisione definitiva di avviare la produzione, dal momento che in Italia non esistono altri treni regionali a un solo piano in grado di raggiungere i 200 chilometri orari, come richiesto per l’ingresso in Direttissima, mantenendo al tempo stesso prestazioni adeguate anche sulle linee lente.

I nuovi ETR 108 avranno una composizione di otto casse, con circa 600 posti a sedere, accesso a raso per agevolare la salita, quattro posti e due toilette dedicate ai viaggiatori in carrozzina e sedici spazi per biciclette dotati di prese per la ricarica elettrica. Oltre ai dodici treni destinati all’Umbria, ne arriveranno altri sei per la Toscana e quattro per il Lazio. I convogli toscani, in particolare, potrebbero risultare utili per migliorare il servizio nell’area dell’Orvietano.

Proprio su questo fronte sono intervenuti i sindaci di Orvieto, Roberta Tardani, e di Chiusi, Gianluca Sonnini, sottolineando come la proroga concessa dall’Art rappresenti un passo avanti importante, ma non debba trasformarsi in una vittoria parziale. Hanno ricordato che i pendolari dei loro territori vivono già oggi i disagi che, senza proroga, si sarebbero estesi a molti altri utenti a partire da dicembre, poiché diversi Intercity e treni regionali, in gran parte di competenza toscana, vengono sistematicamente deviati ogni giorno sulla Linea Lenta.

I due sindaci hanno quindi sollecitato Trenitalia a reintrodurre l’Intercity 598 Roma Termini - Firenze Santa Maria Novella sulla Direttissima e chiesto con forza alle Regioni Umbria, Toscana e Lazio di lavorare insieme a una strategia condivisa che preveda l’impiego dei nuovi treni regionali veloci anche sulle tratte che attraversano le comunità locali.

Fonte Il Messaggero