Quella di ieri è stata una giornata di grande criticità per la rete ferroviaria italiana, in particolare per il nodo di Roma e la dorsale dell’Alta Velocità.
A causa di un incendio sviluppatosi nei pressi della sede ferroviaria tra le stazioni di Roma Tiburtina e Settebagni, la circolazione è stata inizialmente sospesa e poi fortemente rallentata per diverse ore, provocando disagi estesi a livello nazionale.
L’inizio dell’emergenza
L’allarme è scattato alle 15:40, quando un rogo nelle adiacenze della linea ha reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco e la conseguente sospensione del traffico ferroviario tra Roma Tiburtina e Settebagni sulla linea AV Roma–Firenze.
I treni Alta Velocità, Intercity e Regionali hanno iniziato a subire ritardi, mentre alcuni convogli sono stati deviati sulla linea convenzionale. I primi provvedimenti hanno incluso cancellazioni e limitazioni di percorso, soprattutto per i Regionali coinvolti nell’area metropolitana della Capitale.
Le ore più critiche
Alle 16:10, mentre veniva ripristinata la regolare circolazione sulla linea convenzionale Roma–Firenze, il traffico sulla linea AV risultava ancora completamente interrotto tra Tiburtina e Settebagni. I rallentamenti si sono intensificati, con ritardi che hanno superato i 90 minuti.
Nel successivo aggiornamento delle 17:15, la situazione non mostrava segni di miglioramento: la circolazione restava fortemente compromessa, con treni instradati sulla rete tradizionale e continue rimodulazioni. Alle 20:00, i ritardi hanno raggiunto punte di 120 minuti, mentre la lista di cancellazioni, limitazioni di percorso e fermate soppresse si è allungata, coinvolgendo decine di convogli dell’Alta Velocità.
Ripresa solo in serata
Solo alle 21:10 è giunta la notizia di una graduale ripresa della circolazione, anche se i disagi per i passeggeri si sono protratti fino a tarda sera. Numerosi treni sono stati cancellati, deviati, limitati o hanno subito forti ritardi, con inevitabili ricadute sulla regolarità del servizio lungo l’intera dorsale AV Torino–Salerno e sulle direttrici Venezia e Reggio Calabria.
I treni coinvolti
L’elenco dei treni coinvolti è lungo e include convogli soppressi, limitati o instradati diversamente. Tra i provvedimenti più rilevanti:
- FR 9543 Torino–Salerno e FR 9325 Torino–Napoli non hanno effettuato la fermata a Roma Termini.
- FR 9646 Napoli–Milano ha terminato la corsa a Roma Termini.
- FR 9556 Napoli–Milano è stato completamente cancellato.
- Alcuni treni, come FR 9660 Napoli–Brescia, hanno effettuato fermata a Roma Tiburtina anziché Termini.
- Convogli come FR 9551 Milano–Salerno non hanno effettuato fermata a Roma Termini, costringendo i passeggeri a salire a Tiburtina o utilizzare altre soluzioni.
- Treni cancellati: FR 9653 Milano–Salerno, FR 9663 Milano–Roma.
Diversi convogli hanno registrato ritardi superiori ai 60 minuti, tra cui:
- FR 9658, FR 9560, FR 8519, FR 9639, FR 9552, FR 9427
- FR 9430, FR 9592, FR 9480, FR 8524, FR 9432, FA 8852
- FR 8526, FR 9434, FR 9326, FR 9435, FR 9668, FR 8528
- FR 9330, FR 9672 e l’IC 592 Roma–Trieste
Ovviamente sono rimasti coinvolti anche i treni di Italo, per i quali, tuttavia, non sono disponibili elenchi.
Un evento che ha messo in ginocchio il sistema AV
L’incendio ha mostrato, ancora una volta, la vulnerabilità della rete Alta Velocità nel nodo romano, crocevia nevralgico dell’intero sistema ferroviario nazionale. La gestione dell’emergenza, pur efficiente nella comunicazione agli utenti e nell’attivazione di alternative su linea convenzionale, ha dovuto fronteggiare uno scenario complesso e in rapido mutamento.
Trenitalia ha attivato le procedure di assistenza, offrendo soluzioni di viaggio alternative e riprotezioni sui primi treni utili, ma il numero elevato di viaggiatori coinvolti ha reso difficoltosa la gestione sul campo, soprattutto nelle grandi stazioni.
La giornata dell’11 luglio 2025 resterà negli annali come uno degli episodi più gravi degli ultimi mesi in termini di impatto sulla mobilità ferroviaria nazionale.
Sarà in tal senso importante, nei prossimi giorni, comprendere le cause esatte dell’incendio e valutare possibili misure preventive, affinché un evento simile non si ripeta.