Il 2 ottobre 2024 un grave guasto elettrico ha paralizzato la stazione di Roma Termini, causando un blackout completo e il blocco della circolazione ferroviaria, con pesanti disagi per migliaia di viaggiatori.
Alle origini dell’incidente, secondo l’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), c’è il danneggiamento accidentale di un cavo da parte di un’impresa durante lavori notturni nei pressi della stazione.
Il danno ha disalimentato la cabina di media e bassa tensione, compromettendo progressivamente tutti i sistemi di controllo, fino al blackout totale delle 6:20.
Da quel momento Termini ha perso operatività: 1.165 treni coinvolti, 69.267 minuti di ritardo totali, 680 soppressioni e 31 deviazioni.
L'Autorità ha avviato un procedimento sanzionatorio contro Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), ritenendola responsabile per non aver garantito l’adeguata manutenzione e gestione dell’infrastruttura, come previsto dalla normativa e dal Prospetto informativo della rete.
La sanzione potrebbe arrivare fino a 2 milioni di euro.
La ricostruzione tecnica evidenzia un grave deficit nei sistemi di allarme, nella gestione dell’emergenza e nei controlli di funzionamento: non solo il gruppo elettrogeno non è entrato in funzione, ma anche le batterie di emergenza si sono esaurite senza preavviso.
Nel provvedimento, Art segnala come l’assenza di allarmi e di interventi tempestivi abbia aggravato la crisi.
Solo dopo l’evento, Rfi ha introdotto nuove procedure operative per garantire controlli in loco anche in assenza di segnalazioni.
Per l’Autorità, quanto accaduto rappresenta una violazione delle norme sull’accesso e utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria, con gravi ricadute sull’intera rete nazionale.
Fonte Il Sole 24 Ore