Il progetto di un collegamento diretto ed efficiente tra Rieti e Roma è da oltre un secolo al centro di aspettative e delusioni.

Fin dagli inizi del Novecento si sono susseguiti piani e proposte, ma nessuno di questi ha mai trovato una realizzazione stabile. 

L’ultima possibilità sembrava essere rappresentata dal collegamento via Terni, effettuato dapprima con le ALn 776 e da poco con i nuovissimi HTR 412 "Blues" che consentiva di raggiungere la Capitale in meno di 100 minuti.

Tuttavia, anche questa soluzione è ora messa in discussione visto che negli ultimi giorni è stato messo in atto un dimezzamento delle corse dirette verso Roma.

Una decisione che - stando a quanto riporta oggi Il Messaggero - lascerebbe presagire un ridimensionamento strutturale del servizio, in un clima di generale disinteresse da parte delle istituzioni e delle rappresentanze politiche locali.

Le modifiche al servizio

Fino a fine aprile, la relazione Rieti-Roma contava quattro collegamenti diretti al giorno: due in partenza da Rieti e due per il rientro.

La prima corsa della mattina partiva alle 6:12 e raggiungeva Roma Tiburtina in poco più di un’ora e quaranta. La seconda, alle 11:35, aveva tempi simili, con arrivo intorno alle 13:15. In direzione opposta, le partenze dirette erano previste alle 14:00 e alle 20:10.

Dal 28 aprile, le due corse di metà giornata sono state limitate a Orte, perdendo così la loro funzione di collegamento rapido per chi viaggia da e verso Rieti.

Ufficialmente il provvedimento resterà in vigore fino a dicembre, ma si ipotizza che possa diventare permanente. A questo si aggiunge lo spostamento e l’allungamento dei tempi della corsa pomeridiana delle 15:58, ora anticipata alle 15:35 ma instradata sulla Linea Lenta, con tempi superiori alle due ore.

Gli effetti sui pendolari

La riduzione delle corse dirette rischia di avere ripercussioni significative sull’utenza, che negli ultimi tempi aveva mostrato un interesse crescente per il collegamento ferroviario con Roma.

La corsa mattutina delle 6:12, in particolare, risulta molto frequentata da studenti universitari e lavoratori. La corsa delle 11:35 e quella di ritorno delle 14:00 erano invece utilizzate da chi si spostava per impegni giornalieri nella Capitale.

La nuova situazione obbliga i pendolari a fare almeno un cambio, spesso a Terni e in alcuni casi anche a Orte, aumentando i tempi di viaggio e il rischio di coincidenze mancate. Inoltre, la pressione sul servizio su gomma — in particolare sugli autobus Cotral — è destinata a crescere, aggravando i disagi legati alla viabilità e alla regolarità del servizio.

Le reazioni istituzionali

Di fronte a queste novità, la risposta delle istituzioni è apparsa finora piuttosto debole. La programmazione delle linee è di competenza regionale, ma finora non si registrano prese di posizione significative da parte della rappresentanza politica reatina alla Regione Lazio. Anche a livello comunale, il tema non sembra aver suscitato particolare attenzione, lasciando i pendolari e i cittadini privi di un interlocutore istituzionale che possa rappresentare le loro istanze.