Continua a far discutere la riattivazione della tratta ferroviaria Fabriano-Pergola come linea turistica. Il progetto, avviato da alcuni anni, è tornato al centro del dibattito politico dopo un video pubblicato sui canali social del Partito Democratico di Pesaro e Urbino.

Nel filmato, il Pd definisce l’iniziativa “il treno delle illusioni” e solleva dubbi sull’effettivo impatto turistico dell’opera, mettendone in discussione la sostenibilità economica: “I turisti ci sono, ma solo per poche corse all’anno.

La stazione di Pergola rimane deserta per gran parte del tempo. Si continua a plaudire a un progetto costoso, più utile a fini elettorali che al territorio”.

Il messaggio prosegue con un chiaro riferimento alla tratta ferroviaria Fano-Urbino, dismessa ormai da decenni: “Si parla ancora di estendere il servizio fino a Urbino, dove i treni non arrivano più dal 5 maggio 1944, ma alla fine tutto si riduce a una passerella e a promesse disattese”.

Non si è fatta attendere la risposta dell’associazione Ferrovia Valle Metauro (FVM), da sempre sostenitrice del progetto: “Negli ultimi dieci anni sono state riattivate undici linee turistiche in Italia.

La Fabriano-Pergola ha registrato 48 corse in quattro anni, portando circa 15mila turisti sul territorio. L’utilizzo nei soli giorni festivi è del tutto normale per questo tipo di servizio”.

L’associazione sottolinea anche un’apparente contraddizione interna al Partito Democratico: “La legge sulle ferrovie turistiche è stata proposta proprio da un’esponente del Pd, l’onorevole Iacono, e approvata con il consenso di tutte le forze politiche.

C’è un evidente scollamento tra la linea nazionale e quella locale del partito”.

FVM aggiunge anche una riflessione storica sul mancato ripristino della tratta fino a Urbino, distrutta durante la Seconda guerra mondiale: “Il collegamento fu interrotto nel 1944 dalle truppe tedesche in ritirata.

Da allora, mai è stato ricostruito, segnando una separazione tra le province di Pesaro Urbino e Ancona. Urbino, città di rilevanza internazionale, è oggi raggiungibile con facilità solo da Pesaro. Non è un caso che esponenti locali come Matteo Ricci e Andrea Biancani abbiano sempre osteggiato la Fano-Urbino”.

Secondo FVM, l’attuale piano infrastrutturale “Marche 2032” rappresenta una svolta: “Per la prima volta dal dopoguerra si parla concretamente di ricostruire l’anello ferroviario. Il ripristino turistico della Fabriano-Pergola è stato il primo passo per dimostrare che anche un piccolo tratto di ferrovia può contribuire allo sviluppo di un territorio”.

Infine, l’associazione lancia un monito contro l’ipotesi di trasformare le linee dismesse in piste ciclabili: “Sarebbe una scelta irreversibile, più dannosa dei bombardamenti del ’44. Una volta smantellati i binari, non ci sarebbe più possibilità di tornare indietro”.

Fonte Il Resto del Carlino