Il progetto di un collegamento ferroviario diretto tra la stazione di Verona Porta Nuova e l’aeroporto Valerio Catullo torna al centro del dibattito politico e istituzionale, raccogliendo consensi trasversali.

Mercoledì, il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità una delibera che sollecita Regione Veneto e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ad accelerare l’iter per la realizzazione dell’opera.

La proposta mira a creare un collegamento strategico non solo verso l’aeroporto, ma anche in direzione Villafranca, Mantova e, in una seconda fase, verso il lago di Garda.

Il piano prevede la suddivisione del progetto in lotti funzionali, con priorità al tratto che porta verso il Mantovano, considerato più sostenibile e realizzabile in tempi brevi.

L’iniziativa si inserisce in un percorso già avviato da diversi enti locali. A dicembre 2024 il Consiglio comunale di Verona aveva votato per sollecitare l’intervento delle istituzioni competenti.

Nello stesso mese, la deputata di Forza Italia Paola Boscaini aveva ottenuto l’approvazione di un ordine del giorno in Parlamento per la nomina di un commissario straordinario.

A febbraio 2025 il Comune di Villafranca ha ribadito la necessità dell’opera, seguita a maggio da un nuovo appello del presidente della società di gestione dell’aeroporto, Paolo Arena.

«È una soluzione realizzabile con tempi e costi contenuti, ed è ciò che il territorio chiede da trent’anni», affermano in una nota congiunta i consiglieri provinciali del Partito Democratico Francesco Casella, Luca Trentini, Veronica Atitsogbe, Alberto Mazzurana e Marco Taietta.

«La Regione ascolti questa richiesta unanime e bipartisan e, insieme a RFI, si attivi per finanziare e realizzare il progetto».

I consiglieri evidenziano inoltre la valenza strategica dell’opera: «Un collegamento ferroviario tra Porta Nuova e il Catullo può diventare il primo tassello di un sistema metropolitano più ampio, capace di connettere capillarmente l’intera provincia con il capoluogo.

Sarebbe l’occasione per riattivare vecchie stazioni e sfruttare le nuove infrastrutture previste con l’arrivo dell’Alta Velocità».

Anche i Comuni mantovani si stanno muovendo nella stessa direzione: nei prossimi giorni verranno presentati ordini del giorno nei Consigli regionali di Lombardia e Veneto per sostenere l’avvio del progetto. Una convergenza politica e territoriale che potrebbe finalmente imprimere una svolta a un’opera attesa da decenni.