La linea ferroviaria Brescia–Verona è oggi una delle grandi dimenticate del sistema ferroviario lombardo.
Nonostante colleghi due capoluoghi di provincia e attraversi un territorio densamente abitato, molte delle sue stazioni risultano praticamente escluse dal servizio ordinario. Una nuova petizione popolare chiede ora un deciso cambio di rotta, con l’obiettivo di restituire dignità a una linea storica e strategica per la mobilità locale.
Attualmente, nelle stazioni di Ponte San Marco-Calcinato, Lonato del Garda e Castelnuovo del Garda fermano appena quattro treni nei giorni feriali e due nei festivi. Un confronto impietoso con il passato: nel 1985 i treni erano 25.
Una riduzione drastica che ha trasformato queste fermate in punti quasi fantasma, rendendo di fatto impossibile un utilizzo regolare da parte di studenti, pendolari e residenti.
La petizione, lanciata da un gruppo di cittadini e sostenuta da comitati locali, chiede a Regione Lombardia e a Trenord l’aggiunta di almeno 20 corse a partire da dicembre 2025, in modo da garantire un servizio ferroviario continuativo, accessibile e sostenibile.
Cosa prevede la proposta
Il piano proposto dai promotori è semplice ma ambizioso: aggiungere un treno ogni ora durante le fasce di punta – mattina, mezzogiorno e sera – per garantire l’accesso ai luoghi di lavoro e di studio, sia a Brescia che a Verona. L'integrazione non toccherebbe i treni attualmente in esercizio, ma prevedrebbe corse aggiuntive, come visibile nei grafici allegati alla petizione.
Guardando al futuro, l’apertura della nuova linea ad alta velocità Brescia-Verona, prevista nei prossimi anni, potrebbe diventare l’occasione ideale per ripensare radicalmente il servizio regionale.
I firmatari propongono, infatti, un’estensione dell’orario ferroviario dalle 5.00 alle 23.00, la riapertura delle stazioni chiuse al servizio passeggeri – Rezzato, San Martino della Battaglia e Sommacampagna – e la creazione di nuove fermate nei centri urbani in crescita.
Un appello alle istituzioni
Il messaggio rivolto alle istituzioni regionali è chiaro: la mobilità del futuro non può lasciare indietro le comunità locali. "Vogliamo una mobilità rapida, sicura ed ecologica", si legge nel testo della petizione, che punta a riportare l’attenzione su territori rimasti ai margini del trasporto pubblico ferroviario.
Un numero crescente di cittadini, studenti e lavoratori è costretto ogni giorno a ricorrere all’auto privata per raggiungere città e scuole, con conseguenti disagi, traffico e impatti ambientali. Una situazione in contraddizione con gli obiettivi di sostenibilità promossi a livello regionale e nazionale.
Un’occasione di rilancio per il trasporto regionale
Il rilancio della Brescia–Verona potrebbe trasformarsi in un modello di rigenerazione per molte altre tratte regionali in sofferenza, valorizzando la rete esistente con investimenti mirati e risposte alle esigenze concrete del territorio.
Nel frattempo, la raccolta firme continua online e sui binari: i promotori invitano cittadini, associazioni e amministratori locali ad aderire e a sostenere una richiesta che parla di diritto alla mobilità e di futuro condiviso.
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